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Mobilità, Legambiente: in Italia uno dei più grandi parchi auto d'Europa, mancano investimenti su alternative

Economia
Mobilità, Legambiente: in Italia uno dei più grandi parchi auto d'Europa, mancano investimenti su alternative
(Teleborsa) - In base a quanto emerso dal rapporto "Pendolaria-Speciale aree urbane" di Legambiente l'Italia si conferma la nazione europea più legata all'utilizzo dell'auto, con un parco vetture tra i più grandi del vecchio continente: 666 auto ogni mille abitanti, il 30% in più rispetto alla media di Francia, Germania e Spagna. A pesare su questa scelta secondo lo studio è la mancanza di interconnessioni tra le varie linee di trasporto di massa, di Tpl (trasporto pubblico locale) e di mobilità dolce, di integrazione delle stazioni con il tessuto urbano pedonabile e ciclabile.

“Le città italiane – commenta Stefano Ciafani, presidente nazionale di Legambiente – sono ferme al palo, mentre l’Europa viaggia sempre più velocemente su ferro. Serve uno sforzo aggiuntivo sulle risorse economiche fino al 2030, pari a 1,5 miliardi di euro l’anno, per realizzare linee metropolitane, tranvie, linee suburbane, recuperando i fondi dalle tante infrastrutture autostradali e stradali previste, rifinanziando i fondi per il trasporto rapido di massa e la ciclabilità, completamente svuotati dal governo Meloni, evitando di sprecare risorse per inutili opere faraoniche come gli 11 miliardi di euro stimati dal governo per realizzare il Ponte sullo Stretto di Messina. In un’epoca in cui la crisi climatica ha accelerato il passo, bisogna ripartire dalle città per farle diventare davvero moderne, vivibili e sostenibili ottenendo, così, importanti benefici ambientali ed economici”.

“La Capitale d’Italia – commenta?Roberto Scacchi, responsabile mobilità di Legambiente?– è tra le peggiori in Europa per dotazione di binari di metro e tranvie, le opere oggi finanziate non basteranno certo a colmare il divario con le altre città. Bisogna invece accelerare vertiginosamente e rigorosamente con tutti i progetti mancanti, quei cantieri della transizione ecologica con i quali dare l’impulso per un gran salto di qualità nella mobilità romana: ogni chilometro di nuovi tracciati per le metro, la chiusura dell’anello ferroviario e ogni tram, a partire da quello che dalla stazione Termini raggiungerà San Pietro cambiando in meglio il cuore di Roma”.

L'associazione ambientalista ha ricordato che "l'ultima legge di bilancio per la prima volta dal 2017 non prevede fondi né per il trasporto rapido di massa, il cui fondo è stato definanziato, né per la ciclabilità e la mobilità dolce". Per Legambiente, sono quindi necessari maggiori investimenti per le aree metropolitane per sciogliere i nodi irrisolti della mobilità e dell'inquinamento. Al Governo Meloni l'associazione ambientalista chiede di "avviare una stagione di politiche per la rigenerazione urbana, a partire da una maggiore cura e potenziamento del trasporto sul ferro, il miglioramento del servizio lungo le linee esistenti, più sharing mobility e mobilità elettrica, insieme all'attuazione di azioni di adattamento delle infrastrutture agli eventi meteo estremi, in modo da ripensare l'uso di strade, piazze e spazi pubblici adattandoli in funzione delle persone e non delle auto".
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