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Sogin, Artizzu: "Sicurezza delle centrali nucleari in Italia non è mai venuta meno"

L'intervento dell'ad all'incontro "Nucleare in Italia nella transizione energetica: sostenibilità e indipendenza" organizzato dall'Ugl Chimici nella sala Caduti di Nassiriya del Senato

Economia, Energia
Sogin, Artizzu: "Sicurezza delle centrali nucleari in Italia non è mai venuta meno"
(Teleborsa) - "È necessario che noi come Sogin, come governo, facciamo uno sforzo maggiore in comunicazione, in dialogo con i territori. Noi abbiamo iniziato per la prima volta un dibattito pubblico in Italia su tematiche legate a grandi infrastrutture. È molto importante continuare su questa strada perché per quanto, attualmente, ci siano tutte queste opposizioni all'opera noi ci accorgiamo che qualcosa sta cambiando e sta cambiando soprattutto da parte dei giovani. C'è sete di conoscenza di tutto ciò che è nucleare perché quello che deve essere chiaro è che tutto ciò che è stato raccontato sinora non è vero o, quantomeno, è vero soltanto in parte. Bisogna capire qual è quella parte. Serve, quindi, un grande sforzo di comunicazione, un grande sforzo di alfabetizzazione sul nucleare. E il dialogo con i territori è necessario perché le centrali si fanno su un territorio. Credo si debba continuare su questa strada. Io credo che fra qualche anno i giovani incolperanno la mia generazione di avergli negato questa fonte di energia per tanto tempo e di avergli negato un futuro tecnologico che loro desiderano". È quanto ha affermato Gian Luca Artizzu, Ad del Gruppo Sogin a margine dell'incontro "Nucleare in Italia nella transizione energetica: sostenibilità e indipendenza", organizzato dall'Ugl Chimici nella sala Caduti di Nassiriya del Senato.




Ha parlato della della necessità di distinguere tra pericolo e rischio. Sul fronte della gestione dei rifiuti radioattivi e della messa in sicurezza delle centrali a che punto siamo oggi?

"La sicurezza delle centrali non è mai venuta meno. Posso dirvi che siamo al 44% dello dello smantellamento e, di recente, abbiamo aperto il vessel della Centrale del Garigliano: è la prima esperienza in assoluto in Italia su questo punto. Il vessel sarebbe il cuore della centrale dove avviene la reazione nucleare. Tutto questo è stato fatto col massimo della sicurezza e con il massimo delle competenze che sono tutte italiane. Siamo riusciti a fare questo con la nostra controllata Nucleco, è quindi un lavoro quasi tutto fatto in casa e del quale siamo molto soddisfatti. La gestione di tutte queste operazioni avviene con procedure fra le più solide di tutto il mondo tecnologico tanto che noi se utilizziamo i protocolli nucleari per qualsiasi altra materia pericolosa – parlo, per esempio, di inquinamento da chimica pesante o addirittura da armamenti – noi siamo in grado di ripristinare e di portare a risoluzione inertizzando tutti questi problemi".


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