(Teleborsa) - La
redditività operativa delle principali banche italiane per il 2024 probabilmente scenderà leggermente al di sotto del picco del 2023, ma dovrebbe rimanere
ben al di sopra della media a lungo termine. Lo afferma Fitch Ratings in un nuovo report sul tema, evidenziando che le banche sono destinate a mantenere i propri margini di interesse netti a livelli prossimi a quelli del 2023 grazie ai depositi e alle politiche di hedging e portafoglio.
Fitch prevede una crescita modesta del PIL in Italia nel 2024, che lascia spazio a una certa crescita del business e del reddito operativo. Tuttavia, il prolungato periodo di lenta crescita economica rispetto ad altre economie dell'Europa meridionale e i tassi di interesse restrittivi porteranno probabilmente a un moderato
aumento dei tassi di default e a una
domanda di prestiti contenuta almeno fino alla seconda metà del 2024.
Viene fatto notare che le grandi banche italiane hanno registrato una redditività record nel 2023, aiutate dal ritorno a tassi di interesse positivi e dalla loro moderata trasmissione sui tassi di deposito, oltre alle continue basse inadempienze sui prestiti che hanno portato a bassi oneri di svalutazione dei prestiti. Inoltre, le banche hanno resistito all'impatto dell'inflazione attraverso un
efficace controllo dei costi, che dovrebbe supportare strutturalmente i loro rapporti cost/income.
Secondo Fitch, nel 2023 le banche hanno registrato una
qualità degli attivi migliore del previsto, poiché il rapporto mediano dei prestiti deteriorati è sceso a poco meno del 3%, il livello più basso da oltre un decennio, nonostante la contrazione dei prestiti. Ciò lascia alle grandi banche un margine di manovra per resistere a un certo deterioramento nel 2024, poiché i default aumenteranno con loan impairment charges che dovrebbero oscillare tra 25 e 75 punti base.