(Teleborsa) - I
ratio dei crediti deteriorati dovrebbero
rimanere al di sotto del 4% presso le cinque principali banche italiane nel 2024 e nel 2025, nonostante la pressione sui mutuatari derivante dall'aumento dei tassi di interesse. Lo afferma Fitch Ratings in un report sul tema, sottolineando di aspettarsi solo un limitato deterioramento della qualità degli asset a causa dei prestiti conservativi negli ultimi anni, della bassa leva finanziaria del settore privato e di una leggera riduzione della disoccupazione.
Intesa Sanpaolo,
UniCredit,
Banco BPM, Iccrea e
BPER hanno registrato
nel 2023 il tasso di prestiti deteriorati più basso da oltre un decennio, nonostante una certa contrazione dei prestiti. Il ratio mediano è sceso al 2,8% alla fine del 2023 (fine 2022: 3,2%), non molto al di sopra di quello delle grandi banche in tutta Europa (circa 2,5%).
Fitch si aspetta che gli effetti dell'aumento dei tassi di interesse e dell'inflazione si ripercuotano sui mutuatari quest'anno. In combinazione con il contesto economico debole, ciò porterà probabilmente a un
lieve aumento del tasso di prestiti deteriorati delle banche italiane.
Le cinque principali banche sono comunque
ben posizionate per attutire un certo deterioramento della qualità degli asset poiché negli ultimi anni hanno notevolmente ridotto il rischio dei loro portafogli di prestiti attraverso cessioni, recuperi e write-off, rafforzando al contempo i loro standard di underwriting. I prestiti alle imprese si sono spostati verso imprese con una qualità creditizia più elevata e la concentrazione dei prestiti per settore è limitata.
"È probabile che gli
oneri di svalutazione dei prestiti delle banche aumentino nel 2024, ma ci aspettiamo che rimangano a un livello sostenibile nel periodo 2024-2025, compreso tra 25 e 75 punti base di prestiti lordi su base annua - si legge nel rapporto - La buona performance della qualità degli attivi ha consentito alle banche di accantonare coperture, principalmente sulle loro esposizioni in bonis, che potrebbero essere utilizzate per coprire maggiori esigenze di accantonamento su nuovi prestiti deteriorati".
Fitch evidenzia che UniCredit aveva
coperture equivalenti a circa 40 pb di prestiti lordi a fine 2023, BPER circa 30 pb e le altre tre banche circa 20 pb.
Il ratio mediano dei
prestiti Stage 2 delle banche era di circa il 10% alla fine del 2023, leggermente al di sopra della media europea, ma con una copertura leggermente migliore (mediana: 5%), ad eccezione di Banco BPM (2,6%), la cui copertura inferiore è mitigata dall'ampio ricorso alle garanzie statali. I ratio Stage 2 riflettono le riclassificazioni prudenti degli ultimi anni a causa dei rischi legati alla pandemia e alla crisi energetica.
Per Intesa e UniCredit gli indici riflettono anche l'
esposizione verso la Russia, sebbene in diminuzione. L'esposizione di Intesa è dovuta principalmente a transazioni transfrontaliere (meno dello 0,1% del suo totale attivo), mentre l'esposizione di UniCredit è dovuta alla sua controllata russa (meno dello 0,5% del totale attivo).