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Italian InsurTech Summit 2025, Liverani (Ania): "Sfida primaria è colmare il protection gap"

Assicurazioni, Economia
Italian InsurTech Summit 2025, Liverani (Ania): "Sfida primaria è colmare il protection gap"
(Teleborsa) - "La sfida primaria è colmare il protection gap. Nonostante negli ultimi anni il settore abbia compiuto passi significativi, l'Italia sconta ancora un forte ritardo, in particolare nei rami danni, e nel settore protection e previdenziale vita, rispetto ai partner europei. Il rapporto premi Danni/PIL in Italia si ferma all'1,9%, contro valori significativamente più alti in Germania e Francia. Se escludiamo l'RC Auto, la distanza si fa drammatica: solo l'1,1% del PIL, contro una media europea di circa il 2,6%". È quanto ha affermato il presidente dell'Ania, Giovanni Liverani, nell'intervento di apertura dell'Italian Insurtech Summit 2025, oggi a Milano.

"È emblematico – ha proseguito Liverani – che ancora solo il 7% delle abitazioni e delle imprese in Italia è assicurato contro il rischio di calamità naturali, laddove in Francia la percentuale sfiora il 100%. Questo protection gap non è un mero dato statistico. È un fattore di vulnerabilità sistemica per il Paese. Accresce l'instabilità delle famiglie di fronte agli imprevisti e riduce la competitività delle nostre imprese. Colmare questo divario, mettendo in sicurezza famiglie e imprese italiane, è il ruolo sociale primario che il settore assicurativo è chiamato a ricoprire oggi". In tale scenario per Liverani la tecnologia offre la chiave per "sbloccare questo potenziale, questa immensa opportunità", "re-inventando il modello di business assicurativo".

"Il vero valore aggiunto oggi – ha spiegato il presidente dell'Ania – non è più soltanto essere lì dopo che un sinistro è accaduto e risarcire il cliente danneggiato, ma essere lì prima per prevenire, educare e motivare il cliente a ridurre la frequenza e la probabilità del danno. Questo cambio di paradigma è reso possibile dai tre fattori che solo una decina di anni fa non esistevano: tecnologia diffusa, dati e capacità di sviluppare algoritmi predittivi e fiducia dei clienti".

Tra le azioni promosse da Liverani figurano: "offrire strumenti (come le App o i dispositivi IoT) che incoraggino stili di vita più sicuri o a una guida più prudente. Ridurre la frequenza: abbassare la probabilità che il danno si verifichi, non solo per la compagnia, ma soprattutto per il bene del cliente. Offrire servizi, come l'invio in tempo reale di un dottore nel caso di una caduta in casa. Quando offriamo una polizza auto che premia una guida responsabile, una polizza casa che segnala in tempo reale un allagamento, una polizza infortuni che segnala una caduta in casa o una polizza salute che incentiva l'attività fisica, non stiamo solo vendendo un prodotto; stiamo fornendo un servizio di protezione attiva. Stiamo realizzando il valore sociale intrinseco della nostra missione in modo proattivo".

"Fare Insurtech – ha concluso Liverani – non è, a mio avviso, quindi, un'alternativa all'industria tradizionale; è la sua evoluzione necessaria. Le compagnie tradizionali e le startup Insurtech non sono necessariamente avversari, ma due forze che assieme possono cogliere quell'enorme potenziale che il gap di protezione ci sta offrendo".

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