(Teleborsa) - Il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha dichiarato che, dopo sei tagli ai tassi negli ultimi due anni, la Banca centrale americana può ora permettersi di "fare un passo indietro e osservare" l’evoluzione dell’economia. "Valuteremo con attenzione i dati in arrivo", ha detto il presidente durante la conferenza stampa dopo la riunione del FOMC, rimarcando che la Fed è "ben posizionata per aspettare e vedere come si evolverà l’economia". Powell ha riconosciuto divisioni interne sul futuro dei tassi: "Alcuni pensano che dovremmo fermarci qui e aspettare, altri che dovremmo tagliare di più l’anno prossimo".
Il presidente si è detto comunque ottimista sulla crescita nel 2026, sostenuta da consumi resilienti, investimenti in infrastrutture di intelligenza artificiale e un potenziale miglioramento della produttività. Ha però avvertito che il mercato del lavoro potrebbe essere più fragile di quanto suggeriscano i dati ufficiali: le assunzioni riportate, +40.000 al mese da aprile, "potrebbero essere riviste al ribasso di 60.000 unità", implicando una perdita media di 20.000 posti mensili. "È un mercato del lavoro che sembra avere rischi significativi al ribasso. Le persone ci tengono: sono i loro lavori", ha affermato. Powell ha inoltre riconosciuto la frustrazione per i prezzi elevati ("sentiamo forte e chiaro quanto i costi siano alti") e ha avvertito che l’inflazione potrebbe risalire all’inizio del 2026 per effetto dei dazi. "È un rischio", ha detto, ricordando la persistenza della fiammata del 2022. Rispondendo su quale eredità intende lasciarsi alle spalle, ha affermato: "Voglio consegnare questo ruolo con l’economia in buona forma, inflazione al 2% e mercato del lavoro forte".
Il FOMC ha deliberato il terzo taglio consecutivo portando i tassi al 3,5%-3,75%, con nove voti favorevoli e tre contrari. Restano ampie le divergenze interne: Goolsbee e Schmid avrebbero preferito tassi fermi, mentre Miran spingeva per un taglio da 50 punti base. Il Comitato ha segnalato un solo taglio previsto nel 2026, mentre le proiezioni su PIL e inflazione mostrano un’economia in leggero miglioramento. La Fed ha inoltre autorizzato nuovi acquisti di Treasury a breve per mantenere ampia la liquidità del sistema bancario.
Per Bret Kenwell (eToro), la decisione riflette "una Fed con occhi da falco ma cuore da colomba": nessun rialzo in vista, ma forte incertezza sul numero di tagli nel 2026. Il terzo taglio consecutivo e l’assenza di un tono aggressivo "potrebbero preparare il terreno a un rally di fine anno". David Pascucci (XTB) ha sottolineato che il taglio era ampiamente atteso e che il driver principale è la debolezza del mercato del lavoro. Il FOMC rimane spaccato, ma la direzione complessiva è coerente: "Il mercato del lavoro è il vero punto focale". Pascucci richiama due date chiave, 16 dicembre e 9 gennaio, quando usciranno NFP e disoccupazione: secondo l'analista, un peggioramento potrebbe aprire la strada a un nuovo taglio già nella riunione del 28 gennaio.