Milano 17:35
43.990 -0,29%
Nasdaq 19:46
25.076 +0,04%
Dow Jones 19:46
48.146 -0,56%
Londra 17:35
9.685 -0,68%
Francoforte 17:35
24.077 -0,63%

Manovra, AIGA: “Inaccettabile legare i compensi professionali alla regolarità fiscale e contributiva”

Economia
Manovra, AIGA: “Inaccettabile legare i compensi professionali alla regolarità fiscale e contributiva”
(Teleborsa) - L’AIGA, Associazione Italiana Giovani Avvocati, esprime ferma contrarietà alla disposizione contenuta nell’art. 129, comma 10, del Disegno di Legge di Bilancio 2026, suscettibile di determinare un grave pregiudizio per i professionisti che svolgono incarichi in favore della Pubblica Amministrazione.

La norma prevede infatti che il professionista, per ottenere la liquidazione dell’onorario relativo all’attività svolta, debba dimostrare alla Pubblica Amministrazione la propria regolarità fiscale e contributiva. Si tratta di un ulteriore adempimento burocratico a carico di chi lavora e, al contempo, di un potenziale ostacolo al pagamento delle parcelle anche in presenza di irregolarità di minima entità, con conseguenze sproporzionate rispetto alla finalità dichiarata.

AIGA evidenzia, inoltre, come i tempi di pagamento dei compensi professionali da parte della Pubblica Amministrazione siano già caratterizzati da ritardi significativi, con particolare criticità nel settore della Giustizia. Tali ritardi incidono in modo rilevante soprattutto sugli avvocati più giovani, spesso impegnati nella tutela dei soggetti più deboli attraverso la difesa d’ufficio e il patrocinio a spese dello Stato.

Luigi Bartolomeo Terzo, presidente AIGA, afferma: "Pur condividendo l’esigenza di contrastare l’evasione fiscale e contributiva, riteniamo che l’obiettivo debba essere perseguito attraverso strumenti di controllo pubblici più efficaci, senza trasferire sui professionisti ulteriori oneri amministrativi né introdurre meccanismi che, di fatto, possano tradursi in un blocco della retribuzione per prestazioni comunque espletate".

La disposizione presenta, inoltre, "profili di criticità costituzionale, in particolare in relazione agli articoli 3 e 36 della Costituzione, nella misura in cui consente un trattamento irragionevolmente penalizzante e potenzialmente arbitrario, condizionando la corresponsione del compenso a requisiti estranei all’esecuzione della prestazione".

Nonostante la presentazione di numerosi emendamenti, anche bipartisan, finalizzati alla soppressione della norma, il Governo ha recentemente depositato una proposta emendativa che, secondo AIGA, risulta ulteriormente peggiorativa rispetto alla formulazione originaria, lasciando prive di riscontro le istanze provenienti dall’intero sistema delle professioni.

AIGA confida pertanto che il Governo riconsideri la propria posizione e che il Parlamento intervenga per sopprimere una disposizione ritenuta dannosa per i professionisti e non coerente con i principi costituzionali.
Condividi
```