(Teleborsa) - Il
dibattito parlamentare degli ultimi mesi ha posto al centro dell’attenzione
uno dei capitoli più attesi e discussi della Manovra economica 2026: l’introduzione di una nuova edizione della rottamazione delle cartelle esattoriali, la cosiddetta
rottamazione "quinquies". Questa nuova pace fiscale — concepita per offrire un’opportunità di regolarizzazione più ampia rispetto alle precedenti — punta a
ridisegnare il rapporto tra contribuenti e fisco, con impatti positivi per milioni di cittadini e imprese.
Una delle principali novità della nuova rottamazione è la
possibilità di pagare i debiti tributari in modo più flessibile. Il testo in discussione prevede la possibilità di rateizzare i debiti in un arco temporale molto più lungo (fino a 9 anni), con un numero di rate più gestibile per i contribuenti rispetto alle scadenze più brevi delle precedenti edizioni. Inoltre si decadrà dal beneficio soltanto in caso di mancato pagamento di due rate. Questo significa una
minore pressione finanziaria immediata su famiglie, lavoratori autonomi e imprese che, pur avendo regolarmente dichiarato i propri debiti, non sono riusciti a rispettare le scadenze di pagamento.
Per rendere la
rottamazione ancora più sostenibile, negli emendamenti alla Manovra è
stato proposto di abbassare il tasso di interesse applicato alle rate dal 4% al 3%. Sebbene sia ancora superiore ai tassi di alcune edizioni precedenti, questa riduzione alleggerisce complessivamente il costo complessivo del debito rateizzato.
Secondo
le stime mostrate dalla stampa economica, la nuova rottamazione potrebbe riguardare fino a 16 milioni di contribuenti che devono cartelle esattoriali affidate alla riscossione prima di fine 2023. Un bacino molto più ampio rispetto ad alcune edizioni passate, con l’obiettivo di offrire una via d’uscita anche a chi è decaduto da precedenti sanatorie.
Per
l’Amministrazione finanziaria, la rottamazione quinquies rappresenta anche un modo per snellire l’accumulo di debiti fiscali non pagati e ridurre il contenzioso: offrendo una definizione agevolata, si incentiva l’adesione spontanea e si alleggeriscono le procedure di riscossione coatta, spesso costose e lunghe.
La possibilità per i contribuenti di rimettere ordine nei propri conti fiscali può avere ricadute positive sul consumo e sugli investimenti.
Famiglie e imprese con debiti "congelati" e non più gravati da sanzioni e interessi proibitivi potrebbero essere incentivate a spendere o investire risorse che altrimenti sarebbero state destinate interamente al fisco. Questo effetto può favorire una maggiore liquidità nel sistema economico nazionale.
È importante ricordare, per completezza che,
pur essendo presentata come strumento di sollievo, la rottamazione quinquies non è esente da critiche. Alcuni economisti ritengono che le sanatorie fiscali possano ridurre la percezione di certezza del diritto e incentivare comportamenti meno diligenti da parte di chi potrebbe in futuro contare su futuri "sconti" analoghi. Inoltre, secondo alcune analisi tecniche,
i benefici in termini di maggior gettito per lo Stato potrebbero venire parzialmente compensati da una diminuzione delle entrate ordinarie nei primi anni successivi all’attuazione della misura.
La
nuova rottamazione in discussione in Parlamento rappresenta, in definitiva, uno dei pilastri della strategia fiscale messa in campo con la Legge di Bilancio 2026 per offrire una nuova occasione di regolarizzazione a milioni di contribuenti e favorire una maggiore compliance fiscale. Con una maggiore flessibilità di pagamento, tassi di interesse più bassi e una platea ampia degli aventi diritto, la rottamazione quinquies potrebbe alleviare la pressione dei debiti fiscali su famiglie e imprese, pur mantenendo un equilibrio con le esigenze di finanza pubblica. L’obiettivo che si prefigge è, infatti,
quello di recuperare le entrate tributarie che lo Stato fino ad oggi non è riuscito a riscuotere dai contribuenti, offrendo uno strumento ai cittadini che hanno la volontà di mettersi in regola ma non l’hanno potuto fare per mancanza di risorse.