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Mattarella si rivolge ai giovani: il messaggio di fine anno del Presidente

Nel 2026 la Repubblica compirà 80 anni: il 2 giugno 1946 non sia solo un ricordo

Politica
Mattarella si rivolge ai giovani: il messaggio di fine anno del Presidente
(Teleborsa) - Sarà rivolto ai giovani il messaggio di fine anno del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che farà appello al loro senso civico, sollecitandoli ad essere protagonisti del loro futuro e delle sorti della Repubblica. Un discorso dai toni pacati, come sempre, in cui troveranno poco spazio e cenni fugaci temi di politica estera e, soprattutto, interna.

Il Capo dello stato pronuncerà il suo undicesimo discorso di San Silvestro alle 20.30, a reti unificate, mentre milioni di italiani saranno alle rese con il cenone di Capodanno. Il discorso, che durerà circa 15 minuti, sarà pronunciato in piedi, dallo studio 'alla Vetrata' del Quirinale, sullo sfondo le bandiere italiana ed europea.

Mattarella traccerà un bilancio dell'anno che si è appena concluso, facendo cenno alla necessità della pace, ma senza entrare nel merito delle vicende e dell'attualità della politica internazionale, cui ha dedicato ampio spazio in altri discorsi pronunciati a dicembre agli ambasciatori accreditati in Italia ed alle alte cariche dello Stato.

Il Presidente ricorderà che nel 2026 la Repubblica compie un importante anniversario - 80 anni dalla sua nascita nel 1946 - e questo offrirà lo spunto per ricordare che essa rappresenta le fondamenta della nostra Costituzione, venuta alla luce due anni dopo nel 1948. Di qui il doveroso cenno all'unità ed al senso civico da parte della massima Istituzione dello Stato, che è custode della Costituzione.

E soprattutto l'appello ai giovani a tenere a mente la scelta repubblicana del 2 giugno 1946, da non dare mai per scontata e curare giorno dopo giorno con l'impegno personale. Mattarella ribadirà ai giovani la necessità di vivere la vita politica del Paese e fermare quel distacco e quella disaffezione al voto che sempre più si manifesta nelle giovani generazioni. L'astensione - sottolineerà ancora una volta il Capo dello Stato - è un profondo vulnus della democrazia.
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