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Standoff

Paralisi politiche, duelli e stalli alla messicana.

Paralisi politiche, duelli e stalli alla messicana.

Strana situazione. La politica tedesca è paralizzata. Dai giornali, dalla Frankfurter Allgemeine a Bild, è praticamente sparita e la prima pagina, che va comunque riempita, riporta gli standoff degli altri, dalla chiusura del governo in America alle vicende italiane. Non sono iniziati i cantieri sul programma di governo perché non si è ancora deciso quali partiti comporranno la coalizione. E non si è deciso sulla coalizione perché è possibile che non ce ne sia nessuna e che si torni a votare.

Poiché la legislazione tedesca tende ormai ad estendersi quasi automaticamente a tutta Europa, è tutto il continente che aspetta di sapere, ad esempio, se sarà tassato sulle transazioni finanziarie (in caso di coalizione Cdu-Spd) o attraverso una carbon tax (Cdu-Verdi). Bruxelles e Francoforte, le grandi burocrazie politiche e monetarie, procedono dal canto loro con il pilota automatico.

Negli Stati Uniti la costituzione prescrive che il Congresso rediga un bilancio preventivo annuale. L’esercizio inizia il 1° ottobre e termina il 30 settembre dell’anno successivo. Da anni non si riesce più a redigere il budget perché manca il consenso politico. Si ricorre allora alla Continuing Resolution, l’esercizio provvisorio, che autorizza i centri di costo federali a spendere entro i limiti dell’anno precedente. Quest’anno non si riesce a trovare un accordo nemmeno sulla Continuing Resolution. Questo comporta la chiusura progressiva delle attività governative.

(Nella foto: Mexican Standoff. Steampunk Convention. Londra 2012.)
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