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Minsky (moment): un genio oscurato dagli interessi della finanza

Hyman Minsky è stato uno studioso tra i più illuminati del secolo scorso per la sua versatilità ed intuizioni nel campo dell'economia, della finanza e dell'intelligenza artificiale (consulente di Kubrick per "2001: Odissea nello spazio"), ma troppo pericoloso per le sue idee che davano evidenza di quanto il capitalismo finanziario fosse intrinsecamente instabile e soggetto ad una dominante e pericolosa speculazione suicida. Il suo pensiero venne così oscurato salvo recuperarlo ora quando i fatti lo confermano.

L'eretico Minsky metteva in discussione la razionalità dei modelli economici e finanziari che ignoravano l'intrinseca instabilità del capitalismo finanziario con una rilettura del "Trattato" di Keynes evidenziando che "è il sistema finanziario a regolare, in senso espansivo o restrittivo, l'andamento degli investimenti. La morale del messaggio keynesiano è che il sistema finanziario governa l'andamento dell'intera economia" (Minsky, "Keynes e l'instabilità del capitalismo", 1975).

Minsky osservava come i mercati finanziari e la non neutralità della moneta determinassero intrinsecamente oscillazioni ed instabilità; l'instabilità finanziaria ha un andamento ciclico e dopo andamenti positivi che portano ad assumere posizioni di rischio e di debito creati dalle aspettative più emozionali che razionali - le aspettative non sono conoscenze ma fa comodo pensarlo - gli stati patrimoniali delle imprese e delle banche diventano più fragili ed esposti a crisi finanziarie che si ripetono più intensamente fino a generare bolle finanziarie sempre più disastrose. Le posizioni speculative, in queste fasi, si avvitano al rialzo in una sorta di schema Ponzi lontano dal reale fino a quando la fiducia si incrina, il clima delle opinioni muta bruscamente e gli operatori non riescono più a finanziare le proprie posizioni scoperte di fronte ad un crollo dei prezzi; la crisi di liquidità si trasforma in una crisi di solvibilità ed il sistema collassa; in questi termini aveva precocemente descritto la crisi del 2008.

La storia ha dato ragione a Minsky che muore nel 1996 nel pieno della finanziarizzazione dell'economia reale che ci avrebbe portato ai disastri odierni ed ai Nobel che santificano la finanza: nel 1994 i mercati con Lucas diventano razionali e tali da non sbagliare mai e nel 1997 i derivati cominciano la corsa all'infinito con i Nobel di Merton e Scholes. L'illusione della ricchezza infinita viene ammantata di verità assoluta e dal risparmio per investimento si passa al consumo a debito. Seguirà la prima bolla delle dot-com nel 1999 nello stesso anno in cui Greenspan deregolamentando totalmente il mercato dei derivati apre la porta ai lupi di Wall Street.

Nel nuovo secolo nel dicembre del 2001, l'anno delle torri gemelle, si verifica lo scandalo Enron con un'azione che da 85$ passa a 25 centesimi, poi si prepara la bolla dei sub-prime ma tutto scivola via. Nella finanza tutto si gioca nel breve o brevissimo tempo in un mondo lontano dalla dimenticata economia reale.
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