A rischio di vedere allontanarsi ulteriormente gli Stati Uniti (e di dovere spendere una fortuna per dotarsi di un sistema di difesa degno di questo nome) e di dovere rinunciare alla Cina (su cui ha puntato molto) il giorno in cui l'America glielo chiederà, la Germania ha capito di essere di fronte a un rischio esistenziale e di dovere ripartire a qualsiasi costo da se stessa, cui sta dedicando due trilioni di euro, e dal cortile di casa, ovvero l'Europa. Italia inclusa, da salvare anche lei a patto che comperi tante auto elettriche tedesche.
Attenzione però.
La Germania sospende le regole, usa con intelligenza il tempo di sospensione e quando si è messa a posto reintroduce le regole per tutti, perché le regole, con buona pace di Habermas, sono lo strumento per il controllo politico tedesco dell'Europa. Nessuna conversione europeista, keynesiana o MMT della Germania, quindi, ma un adattamento alle circostanze circoscritto nel tempo. Quando questo tempo sarà concluso vedremo tirate fuori dal cassetto la sentenza della Corte costituzionale di Karlsruhe e la miriade di progetti per ridurre il debito pubblico italiano (che non hanno come vero scopo la riduzione di un debito sostenibilissimo, ma il controllo politico dell'Italia).
L'aspetto positivo, se vogliamo chiamarlo così, è che
la crisi del modello tedesco non sarà questa volta congiunturale, ma lunga e strutturale. La conversione apparente della Germania sarà quindi più ampia e lunga che in passato. Ne trarranno beneficio tra gli altri, gli asset finanziari europei, spinti verso l'alto dalla monetizzazione aggressiva della Bce.
Di fronte a queste importanti novità è comprensibile che le borse chiudano un occhio sui disastri dell'economia globale e guardino a qualche altro anno di politiche monetarie e fiscali straordinariamente espansive. Tatticamente, però, è possibile che le borse abbiano bruciato in poche settimane molta parte del recupero realisticamente possibile in questo 2020. La seconda parte dell'anno, tra sanzioni contro la Cina, presidenziali americane e strascichi della pandemia potrebbe essere laterale. Sarebbe comunque un risultato per il quale, nei giorni bui di marzo,
avremmo tutti messo la firma.
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