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Anomalie

Il paradigma della ripresa resta in piedi


Come si vede, le anomalie non hanno finora messo in discussione la teoria normale. Con la capitolazione di alcuni strategist che avevano mantenuto il loro obiettivo per l'SP di 4000 a fine anno e che l'hanno ora portato nell'area di consenso, il paradigma dominante ha addirittura esteso e completato la conquista delle ultime casematte di dissenso.

Questo non significa però per forza che le anomalie non possano intensificarsi, facendoci entrare nella quarta fase del paradigma, quella della crisi. Le anomalie della terza fase portano solo volatilità, quelle della quarta porterebbero a un riprezzamento generale verso il basso dell'azionario.I due aspetti da tenere maggiormente d'occhio sono le nuove varianti del virus, in particolare quelle su cui i vaccini attuali sono inefficaci, e la domanda finale del consumatore americano (per l'Europa i problemi sono dal lato dell'offerta e delle sue stozzature persistenti). Per l'America settembre e ottobre saranno mesi molto intensi sia per le scadenze politiche sia per il grande esperimento sociale costituito dal venir meno dei sussidi straordinari di disoccupazione legati alla pandemia. Ci sono da una parte più di dieci milioni di persone che verranno spinte a trovarsi un lavoro, mentre dall'altra ci sono altrettante posizioni di lavoro da coprire. Se domanda e offerta troveranno un buon punto d'incontro le pressioni salariali si attenueranno. Se non lo troveranno gli Stati Uniti si troveranno a confrontarsi con i problemi di isteresi (la perdita definitiva di capacità produttiva dovuta al ritiro dal mercato e dall'obsolescenza della forza lavoro disoccupata) che altri paesi, tra cui l'Italia, conoscono purtroppo bene.

La nostra scommessa di fondo è che la terza fase del paradigma della grande ripresa ha ancora tre trimestri di vita davanti a sé. Le anomalie che continueremo a vedere si manterranno verosimilmente in proporzioni fisiologiche e non mineranno il principio della sovraesposizione all'azionario. Questa sovraesposizione andrà però tatticamente limitata nelle prossime settimane, oltre che per quanto detto sopra, per fattori stagionali e per le scadenze tecniche trimestrali che alimenteranno ulteriore volatilità.

Chi è leggero potrà al contrario approfittare di eventuali cadute in vista di un rialzo per fine anno.
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