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Verso una correzione

Il rialzo ha bisogno di una sosta. Inizia una fase irregolare


Con valutazioni tirate (nella parte di crescita che ha finora trainato il rialzo) e con un sentiment che alla fine di giugno era rialzista, i mercati azionari si trovano a iniziare il secondo semestre da una posizione difficile.

Se nella prima parte dell'anno qualsiasi notizia, bella o brutta, era positiva, ora qualsiasi notizia, per qualche tempo, rischia di essere negativa. I dati macro forti fanno infatti pensare ad altri rialzi dei tassi, quelli deboli all'inversione del ciclo.

Una correzione è nell'aria, ma non necessariamente subito. Le prossime trimestrali delle società saranno probabilmente ancora buone, ma non saranno festeggiate dai mercati come in aprile perché saranno accompagnate da una guidance prudente.

Molto, come abbiamo scritto la settimana scorsa, dipenderà dall'andamento del Treasury decennale. Bill Dudley, numero tre della Fed dal 2009 al 2018, sostiene che il Treasury decennale, passato negli ultimi due mesi dal 3.50 al 4 per cento, deve proseguire almeno fino al 4.50. Gli strategist di Morgan Stanley gli rispondono che il decennale è avviato verso un'area compresa tra il 2 e il 3 per cento. Avranno forse ragione tutti, ma in tempi diversi, prima Dudley e poi tutti quelli che continuano a comprare il lungo termine in vista della recessione.

Sono tempi incerti, quindi, ma non calamitosi. Per attraversarli senza patemi d'animo converrà avere posizioni più leggere.

Se tutto andrà secondo programma, verso la fine dell'anno l'inflazione sarà scesa ancora e una modesta recessione sarà iniziata. In questo caso basterà un piccolo taglio dei tassi in dicembre per indurre i mercati ad anticipare la ripresa dell'anno prossimo e a concludere l'anno con un recupero.

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