Facebook Pixel
Milano 11:20
33.648,39 +0,05%
Nasdaq 17-apr
17.493,62 0,00%
Dow Jones 17-apr
37.753,31 -0,12%
Londra 11:20
7.865,92 +0,23%
Francoforte 11:20
17.772,73 +0,02%

Prestiti, Banca d'Italia: nuova stretta per imprese e famiglie nel I trimestre

Economia
Prestiti, Banca d'Italia: nuova stretta per imprese e famiglie nel I trimestre
(Teleborsa) - L'Indagine sul credito bancario della Banca d'Italia ha rilevato che anche in Italia nel primo trimestre i criteri di offerta sui prestiti bancari alle imprese hanno registrato un ulteriore irrigidimento che ha riflesso, come nel corso dello scorso anno, una maggiore percezione e una minore tolleranza del rischio. L'analisi dell'istituto di via Nazionale va a contribuire alla statistica per l'intera eurozona effettuata dalla Banca Centrale Europea.

L'inasprimento, a cui hanno contribuito i costi di provvista e i vincoli di bilancio, ha riguardato tutti i termini e le condizioni generali applicati ai finanziamenti. Nel frattempo, sempre nel primo trimestre le condizioni di offerta dei prestiti alle famiglie finalizzati all'acquisto di abitazioni sono divenute "lievemente più tese", mentre quelle per il credito al consumo sono rimaste invariate. I relativi termini e le condizioni sono stati inaspriti riflettendo l'aumento dei costi di provvista e dei vincoli di bilancio. Per il trimestre in corso, riporta ancora Bankitalia, gli intermediari si attendono un irrigidimento dei criteri di offerta sui prestiti alle società non finanziarie mentre quelli sui finanziamenti alle famiglie rimarrebbero stabili.

Secondo il monitoraggio, nel periodo in esame la domanda di credito da parte delle imprese è diminuita, riflettendo il calo degli investimenti fissi e l'aumento del livello generale dei tassi di interesse, mentre la domanda per scorte e capitale circolante continua a esercitare un contributo positivo. Anche la domanda di prestiti da parte delle famiglie per l'acquisto di abitazioni si è ridotta mentre è rimasta invariata quella per finalità di consumo; in entrambi i casi, il più elevato livello dei tassi di interesse e il peggioramento della fiducia continuano ad esercitare un contributo negativo. Nel trimestre in corso le richieste di finanziamento da parte di imprese e famiglie diminuirebbero ulteriormente.

Le condizioni di accesso delle banche al finanziamento sono peggiorate per tutte le componenti, prosegue la Banca d'Italia, inclusi i depositi a breve termine. Nel trimestre in corso gli intermediari si attendono un ulteriore deterioramento. Nel periodo di sei mesi che si è chiuso a marzo 2023, le variazioni del portafoglio di politica monetaria della BCE hanno esercitato un impatto negativo sulle condizioni di finanziamento, sulla posizione di liquidità e sulle attività totali delle banche. Le variazioni del portafoglio non hanno avuto alcun impatto sui criteri di offerta ma hanno contribuito all'irrigidimento dei termini e delle condizioni relative a tutte le categorie di prestiti.

Negli ultimi sei mesi, dice ancora Bankitalia, le operazioni di rifinanziamento Tltro III, attualmente nella fase di rimborso, hanno contribuito per la prima volta al peggioramento della situazione finanziaria delle banche. Le operazioni non hanno nel complesso contribuito alla variazione dei criteri di concessione dei prestiti, dei termini e delle condizioni di finanziamento e dei volumi erogati; le banche, tuttavia, si attendono un contributo negativo nei prossimi sei mesi. Le decisioni relative ai tassi di interesse di riferimento della Bce hanno avuto un effetto positivo sulla redditività complessiva degli intermediari ascrivibile quasi interamente all'aumento degli interessi attivi netti.

La Banca Centrale Europea nella sua indagine trimestrale ha quindi registrato l'inasprimento del credito bancario nell'area euro si è ulteriormente accentuato nel primo trimestre, con oltre una banca su quattro, il 27% che ha riportato una stretta sui criteri di concessione di finanziamenti alle imprese. La BCE ha precisato che "il ritmo di inasprimento è rimasto ai livelli più elevati dalla crisi dei debiti pubblici del 2011". Le banche dell'eurozona hanno riportato inasprimenti anche sui criteri di erogazione di mutui alle famiglie, in questo caso un 19%, e in misura più contenuta sui criteri per la concessione di prestiti al consumo, con un 10% netto di banche.

La BCE ha anche precisato che i livelli di inasprimento relativi a prestiti a imprese sui mutui si sono rivelati superiori a quanto le stesse banche attendevano nella precedente indagine, e che questo sviluppo segnala un continuo indebolimento della dinamica dei prestiti. Le principali determinanti di questa stretta, secondo la Bce, sono state la percezione del rischio e la minore tolleranza ai rischi stessi da parte delle banche. Un ulteriore elemento che ha guidato il comportamento degli istituti di credito è stato rappresentato dall'aumento dei tassi di interesse da parte della stessa BCE e il calo delle liquidità disponibile che hanno aumentato i costi di finanziamento di imprese, famiglie delle stesse banche.

Per il secondo trimestre del 2023 di quest'anno le banche si attendono un ulteriore inasprimento dei criteri di concessione dei prestiti sia alle imprese che alle famiglie, seppure a ritmi più moderati. Per lo specifico segmento del credito al consumo è previsto un inasprimento analogo a quello riportato sul primo trimestre. Le banche monitorate hanno riportato un forte calo, superiore alle attese sulla domanda di prestiti da parte delle imprese, sviluppo che in questo caso viene imputato al rialzo dei tassi deciso dalla stessa autorità di Francoforte. Nel frattempo anche il calo della domanda di mutui da parte delle famiglie è rimasto forte e a sua volta collegato con il netto aumento dei tassi di interesse. Il calo della domanda di prestiti a consumo è stato invece più contenuto.
Condividi
```