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Chi vuol esser lieto sia...



La "Canzona di Bacco" può essere considerata l'opera di un cantautore ante litteram, una sorta di ballata ludica che si declamava con accompagnamento musicale per il Carnevale ed il cui ideatore era presumibilmente guidato da un sentimento festoso, verosimilmente gaudente. "Cari giovani, cogliete l'attimo, concedetevi ai piaceri della vita, perché la giovinezza non dura in eterno."

Facciamo fatica ad immaginare che il Magnifico, abile e scaltro uomo di potere eppur buon letterato, scrivendo quei versi pensasse o sottendesse in essi anche un recondito significato che non fosse quello della spensieratezza e del divertimento.

Ciononostante, al di là delle vere intenzioni di Lorenzo de' Medici, appare sempre più difficile non collegare l'invito rivolto alle giovani generazioni di godersi finché possono l'esistenza nella sua pienezza, con il prosieguo e la conclusione del verso... del doman non v'è certezza.

Prendendo spunto da un celebre film dei fratelli Coen, se questo non è un paese per vecchi, sicuramente fa sempre più fatica ad esserlo anche per i giovani! La questione non è in alcun modo riconducibile alla solita e un po' trita dicotomia semplificante fra ottimisti e pessimisti; i numeri non hanno colore né opinioni, ma rappresentano con asettica freddezza la realtà.

Oggi il 25% della forza lavoro post laurea o post diploma è alla vana ricerca della prima occupazione stabile che consenta di percepire un reddito di autonoma sussistenza; il titolo di studio anche prestigioso non dà alcuna garanzia di trovare un lavoro decente; tenendo conto dei tempi di ingresso e delle modalità remunerative, la garanzia di una vecchiaia decorosa da un punto di vista previdenziale, per la fascia di età compresa fra i 20 ed i 30 anni, è quasi una utopia.

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