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Matteo, Amerikano & Sovranista

L'asse che unisce Salvini a Trump, passando per Johnson e Le Pen


Il fronte sovranista-populista italiano ha subito di recente una breccia: il voto dei rappresentanti del M5S eletti al Parlamento europeo è stato determinante per la elezione della neo Presidente della Commissione, la tedesca Von der Leyen, con un accordo promosso dal Premier Giuseppe Conte. Si è trattato di un inatteso riavvicinamento con le tradizionali famiglie politiche europee: Popolari, Socialisti e Liberali. La lega, invece, ha votato contro questa candidatura, in linea con il Movimento Identità e Democrazia che riunisce i sovranisti europei.

A Roma, ora si è aperta ufficialmente la crisi di governo: è stata la Lega a presentare al Senato una insolita mozione di sfiducia, in cui si stigmatizza la incapacità del Premier Giuseppe Conte di guidare fattivamente la coalizione, visti anche i troppi dinieghi opposti alle proposte avanzate dalla Lega.

Tutti ora scrivono di finestre utili, di date di scioglimento, di governi di garanzia elettorale, di manovre da predisporre, mentre sono già in vigore le clausole di salvaguardia che dispongono l'aumento dell'IVA dal prossimo 1° gennaio.

Le reazioni dei mercati non mancano: la clava dello spread è già stata brandita. A poche ore dalla formalizzazione della crisi, ha già toccato quota 230. D'altra parte, è ovvio: è l'unico bavaglio che può impedire di aumentare una manovra che aumenti il deficit di bilancio.

Inutile votare, lo ha sempre proclamato l'inossidabile Wolfang Schaeuble, già Ministro delle finanze della Germania ed ora Presidente del Bundestag: i patti vanno rispettati, ed il Fiscal Compact non è derogabile da nessun governo. Valeva per la Grecia di Tsipras, vale per l'Italia di Conte, Di Maio e Salvini.
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