La crisi sanitaria è stata affrontata bloccando le attività economiche e sociali, per ridurre al minimo i contatti che possono aumentare la diffusione del virus. Bar, ristoranti, teatri, Nomi diversi, da lockdown a confinement a seconda dei diversi Paesi, ma identica sostanza.
Una caduta del PIL a doppia cifra nel 2020, e chissà che cosa succederà l'anno prossimo con la seconda ondata che si dice essere in corso, è un
evento drammatico che in altre occasioni avrebbe creato una reazione incontrollabile, non essendo possibile attingere a risorse pressoché illimitate mediante il ricorso al debito. I soldi, una volta, non si stampavano con la facilità con cui oggi le Banche centrali li creano dal nulla, senza neppure spingere il bottone print della stampante della carta-moneta. Si aggiungono solo gli zeri sullo schermo del computer ai conti delle diponibilità di portafoglio:
non girano denari, ma solo numeri.
Questo gioco di prestigio coinvolge le
Banche centrali che guidano la danza ed i governi che emettono titoli di debito a tassi irrisori se non negativi. Si emanano provvedimenti di urgenza finalizzati a coprire in vario modo le perdite di reddito o i minori incassi.
E' questo il
formaggio avvelenato, messo dentro la
trappola: morfina allo stato puro, quella che viene erogata dalla Banche centrali, che si aggiunge alla dose letale di curaro iniettata dai Governi: siamo chiusi in una gabbia, paralizzati dal lockdown visto che ogni attività economica e sociale viene ridotta, ma non sentiamo il dolore.
Ma neppure gli Stati si preoccupano del debito aggiuntivo, enorme, perché la politica monetaria delle Banche centrali è estremamente accomodante. Come se non ci fosse un domani.
Ad ognuno che comunque si lamenta per le perdite, segue un
aggiustamento da parte del Governo. I decreti si susseguono, senza sosta:
Cura Italia,
Liquidità,
Rilancio,
Agosto,
Semplificazioni,
Ristoro I e subito dopo il
Ristoro II.
Mentre fino all'anno scorso per il deficit
non si poteva sgarrare di un miliardo di euro, pena fulmini e saette da parte dei Mercati e della Commissione europea, ora c'è la
corsa a chi spende di più. Facendo debiti, ovviamente: con chi non si sa, visto che la BCE, nell'Eurozona, ne compra a valanga.
E domani?
Già, domani! Ci sono i furbacchioni che già pensano che la
BCE, magnanima, cancellerà con un tratto di penna, anzi premendo il tasto CANC su computer, i debiti comprati sul mercato e la corrispondente liquidità. C'è da pensarci due volte: se si può cancellare il debito verso gli Stati, che viene iscritto all'attivo, come si fa a cancellare la liquidità? Quella sta in giro, nella contabilità delle banche, degli intermediari finanziari…
Diciamo che, al più, la BCE potrebbe "
congelare" i
titoli che ha in portafoglio, incassando gli interessi e poi retrocedendoli alle singole banche centrali nazionali che li restituiscono agli Stati. Certo è che, quando questi titoli scadono, dovrebbero ricevere il pagamento del capitale… A questo punto, per evitare pasticci,
sarebbe necessario sottoscrivere nuovi titoli emessi dagli Stati, ma chissà a quali condizioni…
L'obiettivo, la Trappola, è
intossicare gli Stati, facendoli ingozzare di debiti. Come tanti
Topi in Trappola, sono a loro volta avvelenati: pensano di essere furbi, perché c'è tanto formaggio a disposizione.
Arriverà il tempo in cui la
BCE dirà che è finito il tempo della politica monetaria accomodante, ed allora i tassi saliranno, senza pietà.
Falliranno, uno dopo l'altro, cominciando dai più indebitati, come l'Italia.
Patrimoniali e risparmi in fumo.
Crisi sanitaria, politica monetaria accomodante e debito pubblico gigantesco
Il
Topo, il
Formaggio, la
Trappola
"