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Argentina contesa, tra Yuan e Dollaro

Alla fine, farà come tutti: "Pecunia non olet"

Il nuovo presidente Javier Milei, definito anarcoliberista, ha sconfitto al ballottaggio il peronista Sergio Massa, in carica come Ministro dell'Economia. Nella campagna elettorale, il neo-eletto aveva battuto su due aspetti: da una parte, sullo smantellamento completo dello Stato sociale e sulla privatizzazione delle imprese pubbliche, carrozzoni che assorbono immense risorse senza riuscire a risolvere il problema della povertà diffusa, e dall'altra sulla eliminazione della Banca Centrale, colpevole della inflazione al 140% annuo per via della continua stampa di nuova moneta. Il Peso argentino va sostituito col dollaro.

Il paradosso dell'Argentina, che il peronismo non ha mai saputo risolvere, sta nel contrasto tra l'immensa ricchezza delle sue risorse naturali, minerarie, agricole e dell'allevamento, e la diffusa povertà della popolazione. Un contrasto che si acuisce per via di una legislazione sempre più invasiva: per finanziare il bilancio pubblico si impongono tasse sulle esportazioni, soprattutto quelle di cereali e di carne, rendendole così meno convenienti sui mercati internazionali, e si controllano in ogni modo gli acquisti di dollari per contrastare la costituzione di riserve di valuta all'estero.

Ci sono regole strettissime sui cambi, con i prezzi del dollaro che variano a seconda che questa valuta serva per finanziare le importazioni, che si debbano convertire in peso gli importi incassati in dollari con le esportazioni, oppure che si chiedano dollari per fini personali: in questo caso ci sono contingenti fissi, come tassi specifici per gli acquisti all'estero sulle piattaforme di e-commerce.

Inoltre, la gran parte dei capitali argentini sono detenuti in dollari e depositati in Uruguay, che è una sorta di "Svizzera": gli stessi prestiti pubblici contratti in dollari sono in larga parte finanziati dai capitali degli stessi argentini ma che sono detenuti all'estero. E' questo un modo per proteggersi sia dalla inflazione del peso che dai default sul debito, visto l'alto grado di protezione giudiziaria che viene garantito ai prestiti internazionali.
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