La confusione apparente è frutto del sovrapporsi di fenomeni molteplici, che investono equilibri assai più delicati di quelli che si manifestano all'apparenza.
La
questione dell'obbligo del green pass per lavorare, sollevata dai portuali di Trieste, si correla alla libera circolazione garantita invece in ogni caso agli autisti dei camion provenienti dall'Europa dell'est e diretti oltrefrontiera: senza vaccino e senza tampone, vanno e vengono senza controlli.Se è dunque impensabile bloccare le merci che transitano per le frontiere delle Alpi, il porto di Trieste deve essere sempre accessibile alle merci ed alle petroliere per rifornire la Germania e la Baviera.
Nello stesso tempo, la
protesta dei portuali triestini ed ogni altra manifestazione anti-Green pass devono essere stigmatizzate, isolate e represse in modo esemplare. La mano pesante di Roma sulla protesta triestina serve a che vada in frantumi l'intero assetto dei controlli imposti in Italia.
Le mani pesanti di Berlino e di RomaTrieste: commercio libero e proteste bloccate
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