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Euro ingestibile, BCE nel panico

Tassi negativi, capitali in fuga, svalutazione dell’euro, alta inflazione e recessione


Negli Stati Uniti, invece, a febbraio del 2022 l'aumento dei prezzi delle importazioni era stato dell'11,4% rispetto ad un anno prima, per la gran parte dipendente dallo stratosferico aumento dei prezzi dell'import di prodotti energetici dal Canada, con cui gli Usa hanno un interscambio di ammontare analogo a quello intrattenuto con l'intera Unione europea, e che nel maggio scorso è arrivato al +55,7% rispetto ad un anno prima. Sempre a maggio scorso, i prezzi delle importazioni americane dalla Cina erano cresciuti in un anno solo del 2.1%, e quelli provenienti dalla Ue del 5,7%. A differenza dall'Unione Europea, la Cina ha aumentato di poco i prezzi delle esportazioni negli Usa perché una inflazione molto bassa, appena del 2,7%. Ed ha una inflazione così bassa perché non ha svalutato lo Yuan: tra il 1° marzo 2021 ed il 1° settembre scorso il cambio sul dollaro è sceso di appena 44 centesimi, passando da 6,46 a 6,90.

Lo scivolamento del cambio euro/dollaro è stato determinato dalla fuga dei capitali verso la valuta americana, per via dei tassi di interesse più attraenti decisi dalla Fed, che ha stretto velocemente la politica monetaria. La penalizzazione degli investitori in euro, soprattutto nei titoli migliori quali quelli pubblici tedeschi, non era più sostenibile.

Cominciamo a vedere l'andamento dei tassi di interesse sui titoli di Stato a 10 anni, paragonando quelli degli Usa a quelli della Germania e quelli dell'Italia.

Considerando l'ultimo decennio, il livello più basso toccato dai tassi di interesse nominali sui titoli federali statunitensi è stato il +0,5%, che è stato toccato nel luglio del 2020, dopo la prima ondata pandemica ed in coincidenza con la forte immissione di liquidità della Fed. Nonostante i successivi Qe, nel 2012, ancora nel pieno della Grande Crisi Finanziaria globale, il tasso era stato più elevato, con il +1,5%. Dal 2020, il tasso è salito continuamente, arrivando alla fine del mese di agosto scorso al +3,24%.

Nello stesso periodo di tempo, se prendiamo invece i tassi di interesse nominali sui Bund tedeschi a 10 anni, rileviamo che sono stati ininterrottamente negativi dall'aprile del 2019 al marzo del 2022, toccando il livello più basso con il -0,7% nell'agosto del 2019, prima della emergenza pandemica, dopo essere già caduto sotto lo 0% per un breve periodo nel 2016. A partire da marzo scorso, per via dell'orientamento restrittivo della Bce, c'è stato un continuo rialzo del tasso di interesse, che negli ultimi giorni di agosto scorso ha toccato il +1,5%.
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