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Ritorno al Passato

Samarcanda, la riunione della SCO riporta indietro di secoli l'orologio della Storia


Sono rimaste inascoltate le preoccupazioni sulla saldatura tra Russia e Cina espresse anche di recente da Henry Kissinger, il Segretario di Stato americano che già nel 1971 aveva teorizzato la necessità di sganciare il più possibile la Cina dall'URSS, attraendo la prima nell'orbita geopolitica e soprattutto economica degli Stati Uniti: un processo iniziato sotto la Presidenza di Richard Nixon e culminato con quella di Bill Clinton che aveva favorito l'ingresso di Pechino nel WTO a condizioni particolarmente favorevoli.

Fallirono poi anche le iniziative diplomatiche di Barack Obama, volte a stipulare due accordi commerciali paralleli, il TPP transpacifico ed il TTIP transatlantico per isolare da una parte la Cina e dall'altra la Russia: anzi, questa mossa li insospettì alquanto facendoli convergere e spingendo la Cina a continuare con una sua propria strategia di globalizzazione. I dazi commerciali imposti alla Cina da Donald Trump, che ritirò tra i primi atti della sua Presidenza la adesione americana al TPP che era stata espressa dal suo predecessore, hanno reso sempre più incerta la strategia intrapresa da Kissinger nel 1971.

Da fine febbraio, a partire dalla invasione dell'Ucraina da parte della Russia e soprattutto dalla mancata adesione da parte della Cina alle iniziative occidentali di irrogare pesanti sanzioni per isolarla politicamente ed indebolirla sul piano economico e finanziario, il quadro delle sinergie tra Russia e Cina si è andato intensificando, innanzitutto dal punto di vista delle forniture energetiche e della de-dollarizzazione degli scambi reciproci.

I Paesi che aderiscono alla SCO, così come quelli assai più numerosi che pur non facendone parte hanno partecipato alla sessione annuale di Samarcanda, hanno spesso interessi divergenti, se non fortemente confliggenti come ancora in questi stessi giorni accade tra Armenia e Azerbaigian.


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