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Fed e Bce: "Leva la cera! Metti la cera!"

Manovre di emergenza dopo le prove di forza su tassi e liquidità


I titoli perdono valore in Borsa, i depositanti hanno paura, e si creano i presupposti per la corsa agli sportelli.

Nessuna banca al mondo è in grado di reggere in queste condizioni: ed infatti la Fed ha già allargato le maglie per i "prestiti di liquidità" alle banche, a fronte della presentazione di idonei titoli a garanzia: in questo modo, una banca che deve fronteggiare un ritiro di fondi prende a prestito la liquidità dalla Fed e non è costretta a vendere titoli di Stato sul mercato subendo perdite. La Fed non pratica alcun "haircut", riconosce cioè il 100% del valore nominale del titolo, e pratica un tasso moderato per il prestito.

Né la Fed né la Bce si possono permettere una plateale marcia indietro sui tassi: perderebbero di credibilità. Ma indubbiamente hanno capito che devono rassicurare i mercati, ma non sarà facile.

Ma è una operazione di emergenza, che non affronta il vero problema, generale, delle minusvalenze sui bilanci degli operatori che detengono titoli che hanno un rendimento più basso di quello corrente.

Il "mark to market" non perdona, ed a fine marzo, quando si presentano i conti trimestrali di banche, assicurazioni e fondi di investimento, ne vedremo delle belle.

Per non parlare poi della chiusura dei conti del 2022: le perdite sui bilanci delle Banche centrali europee, che sono inzeppate di titoli di Stato comprati con i Qe e PSPP, saranno raccapriccianti. La Bundesbank ha già annunciato la perdita di un miliardo di euro, coperta con le riserve accantonate nel Fondo rischi.

Manovre di emergenza dopo le prove di forza su tassi e liquidità

Fed e Bce: "Leva la cera! Metti la cera!"
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