(Teleborsa) - E' da qualche settimana che i tassi Euribor stanno registrando una leggera risalita dai minimi di tutti i tempi, nonostante le attese per il costo del denaro in Europa restino invariate.
Nella riunione odierna, infatti, la BCE dovrebbe confermare il livello dei tassi allo 0,75%, ovvero ai minimi di sempre.
Secondo alcuni analisti le indagini sulle manipolazioni Euribor, che stanno interessando diverse banche dell'Eurozona, non hanno avuto alcun impatto sull'inversione di tendenza del tasso di riferimento utilizzato per le transazioni finanziarie in euro tra le principali banche europee. La spiegazione, piuttosto, va cercata nella restituzione di capitali ricevuti in prestito dalla BCE da parte di molti istituti europei, i cosiddetti fondi anti-crisi LTRO.
L'Istituto di Francoforte ha comunicato che 278 delle 583 banche che, a dicembre del 2011, avevano partecipato alla prima asta a rubinetto LTRO, hanno deciso di restituire il finanziamento alla prima scadenza utile. Il 30 gennaio sono rientrate nelle casse della BCE 137,2 miliardi di euro mentre alla scadenza del 6 febbraio solo 27 istituti di credito hanno deciso di rimborsare i prestiti, per 3,4 miliardi di euro.
Tali dati stanno ad indicare una riduzione di liquidità nel sistema che si traduce in un rialzo dei tassi a breve. Questi movimenti, seppur minimi, rivestono una certa rilevanza poiché le rate della maggior parte dei mutui variabili sottoscritti in Italia, si adeguano di mese in mese proprio alle oscillazioni di questo parametro.
Roberto Anedda, vicepresidente di Mutuionline.it, ricordando che si tratta di movimenti marginali, ha spiegato che "il mercato interbancario ha cominciato a riaprirsi e questo potrebbe portare a una progressiva normalizzazione degli Euribor (la media storica degli ultimi 10 anni per l'Euribor a 3 mesi è del 3% contro lo 0,23% attuale)".