(Teleborsa) - L'IRS deve la sua notorietà all'utilizzo che ne fanno le banche riferendo ad esso il costo dei propri mutui a tasso fisso. Tuttavia come indica la sua definizione, IRS - Interest Rate Swap - l'origine di questo indicatore va ricercata nei contratti di swap, che sono strumenti derivati sui tassi. L'idea dei derivati è sfuggevole perché siamo abituati a ragionare in termini di tassi su scambi reali di capitale. Sappiamo cioè che il denaro viene prima prestato, quindi utilizzato e poi rimborsato insieme ad una quota aggiuntiva, detta interesse. I contratti sui derivati invece non comportano l'effettivo movimento del capitale. Infatti l'obiettivo non è finanziario, ma speculativo.
Facciamo un esempio. Diciamo che si vuole mettere in piedi un contratto di swap. Le controparti sono due, una crede che sia vantaggioso investire a tasso variabile mentre l'altra ha fiducia nel tasso fisso.
Il contratto si potrebbe strutturare così: una controparte fa un prestito all'altra a tasso variabile di 100.000 Euro e l'altra, contemporaneamente, ne restituisce uno, di altrettanti 100.000 Euro, a tasso fisso. Tutti i mesi una controparte paga la rata a tasso fisso e l'altra rimborsa quella a tasso variabile.
Il meccanismo funziona, ma implica l'impegno di 200.000 Euro di capitale. Gli ingegneri finanziari, questi sconosciuti, hanno pensato di evitare di tirare in ballo il capitale e far scambiare alle controparti solo le quote interessi delle rate. L'effetto finale non cambia tanto se le controparti si scambiano 100.000 Euro, sempre quello l'ammontare resta ed è quello che si chiama "nozionale".
In questo modo le somme in gioco sarebbero solo quelle degli interessi, il che ci darebbe la possibilità di giocare anche su importi molto grossi che non possediamo veramente. Ed ecco realizzato lo swap.
Come si può dedurre con questo sistema è possibile, per una delle parti, trasformare un prestito a tasso variabile in uno a tasso fisso. E' proprio così che le banche fanno rifornimento di denaro sul mercato a tasso variabile privo di rischi, stipulano contratti di swap con speculatori che assorbono il rischio di variazione e quindi prestano il denaro a tasso fisso senza temere le fluttuazioni dei tassi.