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Ucraina nel caos per le proteste pro-Europa

Ucraina nel caos per le proteste pro-Europa
(Teleborsa) - Crescono di intensità le proteste dei manifestati pro-Europa in Ucraina.
La decisione del governo di sospendere l'iter di associazione con l'Unione Europea non è andata già ai tanti cittadini che invece quell'annessione a Bruxelles la vorrebbero, se non altro per ampliare le relazioni economiche con i vicini Stati del Vecchio Continente.

E così Kiev e molte altre città dell'ex Stato dell'URSS sono da giorni sotto assedio, grazie soprattutto alla regia delle forze politiche all'opposizione.

Il Presidente russo Vladimir Putin ha tentato di smorzare i toni spiegando che in realtà dietro queste proteste ci sono questioni prettamente politiche, visto che all'opposizione nessuno ha esaminato la natura degli accordi con la UE.

Il Premier ucraino Mykola Azarov ha invece parlato di colpo di Stato e di proteste totalmente fuori controllo mentre il portavoce della Casa Bianca ha puntato il dito sui rudi modi delle forze dell'ordine ucraine di respingere i manifestanti, affermando che parlare di golpe è un po' eccessivo.

Oggi il Parlamento ucraino si riunisce in quella che sarà sicuramente una sessione ad alta tensione, con l'opposizione intenzionata a presentare una mozione di sfiducia sia per il "no" del governo agli accordi con Bruxelles, sia per la violenza usata dalla polizia contro i manifestanti.

Qualche effetto, comunque, le proteste lo hanno sancito. Ieri il Presidente Yanukovych ha telefonato al Presidente della Commissione Europea, Josè Barroso, per discutere degli ultimi sviluppi della situazione in Ucraina.

Era dal 2004, dunque dalla cosiddetta "Rivoluzione Arancione" guidata da Yulia Tymoshenko (sempre contro l'attuale capo dello Stato Yanukovych), che il popolo ucraino non scendeva in piazza così numeroso.
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