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Stipendi dei manager: da Bruxelles "no" al tetto. Siano gli azionisti a deciderlo

Economia
Stipendi dei manager: da Bruxelles "no" al tetto. Siano gli azionisti a deciderlo
(Teleborsa) - Niente tetti agli stipendi dei manager, ma retribuzioni stabilite dagli azionisti. E' questo quanto proposto dalla Commissione Europea nel pacchetto di misure in attuazione alle azioni chiave sul finanziamento a lungo termine dell'economia europea.

Queste misure, si legge in una nota, sono "volte a migliorare il governo societario delle circa 10 mila società quotate nelle borse europee" e a rafforzarne la competitività e la sostenibilità a lungo termine.

In realtà, a ben vedere, Bruxelles non è contraria tout court ad una limitazione degli stipendi dei dirigenti: "A livello dell'UE non sarebbe previsto alcun vincolo in relazione all'importo massimo delle retribuzioni, ma ogni società sarebbe tenuta a sottoporre al voto vincolante degli azionisti la propria politica retributiva, che dovrebbe peraltro fissare un tetto alla remunerazione degli amministratori", spiega la Commissione in una nota.

Dunque, devono essere gli azionisti delle società a quantificare le remunerazioni dei top manager. A loro l'UE raccomanda infatti di "impegnarsi maggiormente nelle società in cui investono e ad adottare una prospettiva di più lungo periodo. A tal fine, essi devono poter esercitare un controllo adeguato sulla dirigenza, con la possibilità di esprimere un voto vincolante sulle remunerazioni".

Il dibattito sul tetto agli stipendi dei manager è molto vivo anche in Italia, soprattutto per quanto riguarda i dirigenti delle società pubbliche. Proprio ieri nel Documento di Economia e Finanza presentato ieri sera dal Governo Renzi è stato fissato il limite di 238 mila euro l'anno, cioè quanto guadagnato dal Presidente della Repubblica.
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