(Teleborsa) - L'
evasione fiscale costa agli italiani 91 miliardi di euro l'anno, vale a dire il 7% del PIL - Prodotto Interno Lordo. Questa la cifra delle imposte evase nel 2013, comunicata ieri in Consiglio dei Ministri dal ministro dell'Economia,
Pier Carlo Padoan, sostenendo che "deve essere aggredita con una lotta spietata all'evasione, i cui proventi devono essere impiegati, insieme alla revisione degli sconti fiscali, per tagliare ulteriormente le tasse ai contribuenti che si comportano correttamente".
Ad evadere è soprattutto il
Nord (52%) dove il tax gap di Iva, Ires, Irpef e Irap è di 47,6 miliardi, contro i 24 miliardi del
Centro (26% del totale) e i 19,8 miliardi del
Sud (22%).
Nel 2013 l'evasione "pizzicata" dall'Agenzia delle Entrate ammonta a 24,5 miliardi: la maggiore imposta accertata è così salita dell'87% in sette anni, rispetto ai 13,1 miliardi del 2006. Il dato risulta però in calo rispetto agli anni 2009-2012 e soprattutto rispetto al picco di 30,4 miliardi del 2011.
Elevatissime le irregolarità, riscontrate nel 95% delle verifiche, con il 98,1% tra le grandi imprese, il 98,5% tra le medie e il 96,9% tra le Pmi (piccole e medie imprese). Il record tocca però agli enti non commerciali: il 99,2% non è in regola.
Il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, ha poi dichiarato guerra ai condoni, avvertendo: "mai più
condoni". "Dall'Unità d'Italia a oggi ci sono stati oltre 80 condoni", che "minano la credibilità dello Stato, soprattutto nei confronti dei contribuenti onesti".