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Isis, i "tagliagole" super cibernetici

Politica, Scienza e tecnologia
Isis, i "tagliagole" super cibernetici
(Teleborsa) - Così come gli aerei da guerra della coalizione coordinata dagli USA stanno martellando il califfato dello Stato islamico un'altra battaglia, meno visibile, è in corso negli angoli più remoti di Internet.

Dal momento che il gruppo terroristico è emerso come una forza militare prepotente, i suoi vertici si sono dimostrati abili nell'uso dei canali di comunicazione per pianificare le operazioni e reclutare nuovi combattenti attraverso il web.

Questo ha spinto le agenzie di intelligence occidentali ad intensificare gli sforzi per rompere i codici di cifratura che proteggono i terroristi in linea e distribuire spie "vecchio stile" per raccogliere informazioni sulla loro strategia digitale, come fanno rilevare esperti di ciber-sicurezza.

Gli estremisti islamici sono diventati sempre più attivi nel mondo sotterraneo della rete, unendo gli hacker che hanno attaccato siti del calibro di JP Morgan e bande criminali che vendono droga e pornografia infantile.

Le spie stanno adottando iniziative adatte a distruggere la capacità dei militanti jihadisti ad di operare sul cosiddetto "Web Oscuro", dove corteggiare nuovi membri adepti, pianificare gli attacchi e diffondere propaganda. "I gruppi terroristici sono cresciuti molto in termini di comunicazione", ha detto Juan Zarate, ex vice consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti e ora analista antiterrorismo presso il Centro di Studi Strategici e Internazionali. "Per cui si sono adattati facilmente a esplorare tecniche diverse per assicurarsi che non vengono monitorati controllati".

"Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno avuto un discreto successo nel ciber-monitoraggio degli estremisti islamici", ha detto un alto funzionario di un governo europeo, che ha chiesto di non essere identificato per discutere di una questione riservata.

"Tuttavia, la capacità dello Stato Islamico di mantenere le sue comunicazioni sicure, significa che un attacco riuscito ad un Paese occidentale rimane una possibilità reale,"dal momento che i militanti jihadisti usano Internet per reclutare nuovi membri, un'altra tattica coinvolge agenti che si presentano come aspiranti terroristi", ha detto Erin Saltman, ricercatore presso la Fondazione Quilliam, che si occupa di studiare l'estremismo religioso.
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