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La Camera vota la prima fiducia all'Italicum

Politica
La Camera vota la prima fiducia all'Italicum
(Teleborsa) - L'Aula della Camera ha votato la "prima" fiducia sulla legge elettorale, nota come Italicum, dando il via libera all'articolo 1 con 352 sì, 207 no e un astenuto. I delatori del Pd che non hanno votato la fiducia al governo sono 38, fra cui Roberto Speranza e Guglielmo Epifani, che avevano già annunciato pubblicamente l'intenzione di non votare.

"Siamo in linea con i numeri delle altre fiducie", ha affermato il Ministro delle Riforme Maria Elena Boschi, dicendosi soddisfatta dle risultato, ma secondo uno dei "dissidenti" del Pd, Gianni Cuperlo, quella di oggi ""non è una giornata semplice né serena".

Ponendo la fiducia sulla legge elettorale, il Premier Matteo Renzi ha sfidato il Parlamento. A difesa della sua decisione ha sottolineato che si tratta di "un gesto di serietà verso i cittadini".

Scrivendo alla Stampa il premier ha spiegato che "dopo aver fatto modifiche, mediato, discusso, concertato, o si decide o si ritorna al punto di partenza. Se un Parlamento decide, se un governo decide, questa è democrazia, non dittatura". Poi, ha rilanciato: "Se l'Italicum non passa il governo va a casa".

Una scelta che non solo ha sollevato le proteste delle opposizioni, ma ha segnato la spaccatura già fragile all'interno del Pd. La minoranza Dem ha fatto sapere non parteciperà al voto mentre altri addirittura negheranno la fiducia.

"Dopo anni di rinvii noi ci prendiamo le nostre responsabilità in Parlamento e davanti al Paese" così Renzi su twitter ha sfidato il Parlamento. e fatto scoppiare la bagarre in Aula alla Camera dove Renato Brunetta (Forza Italia) ha evocato il "fascismo renziano". Renato Scotto (Sel) ha parlato invece di "funerale della democrazia" mentre i deputati del partito lanciavano crisantemi sui banchi del governo.

Come si procederà al voto? La conferenza dei capigruppo ha stabilito che, dopo il via libera di oggi, si voteranno domani le altre due fiducie sui rimanenti articoli. Il voto finale a scrutinio segreto, su cui non si può mettere la fiducia, slitterà probabilmente alla prossima settimana.


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