(Teleborsa) -
Utile in calo per Telecom Italia nel primo semestre, a causa di una serie di accantonamenti non ricorrenti legati a contenzioni o sanzioni di carattere regolatorio. Anche in ricavi in realtà sono calati, ma
il fatturato ha offerto segnali positivi in Italia. "I risultati del secondo trimestre dell'anno mostrano un solido trend di miglioramento del fatturato in Italia", ha sottolineato
l'Ad Marco Patuano, presentando i conti.
La compagnia telefonica chiude il periodo con un
utile netto consolidato di 29 milioni di euro, in forte calo dai 543 milioni del 2014, a causa di una serie di
voci straordinarie, che hanno intaccato la redditività. Senza queste voci, l'utile sarebbe stato superiore ai 650 milioni di euro.
L'EBITDA incorpora oneri per circa 399 milioni di euro, attestandosi
a 3,6 miliardi dai 4,3 miliardi dell'anno precedente.
L'EBIT scivola del 19,9% a 1,7 miliardi dai 2,2 miliardi precedenti
I ricavi del primo semestre sono calati del 4,3% a 10,1 miliardi di euro rispetto agli oltre 10,5 miliardi del 2015, ma il dato sconta l'effetto cambi e perimetro di consolidamento, senza i quali si sarebbe registrato un calo meno marcato del 3,3%.
Telecom migliora però sul mercato domestico, dove realizza ricavi per 7,3 miliardi di euro, in calo del 2,1% rispetto al 2014 (-2,5% in termini organici) ma rallentando il ritmo di caduta rispetto ai trimestri precedenti.
Meno bene il Brasile, dove la controllata ha riportato un calo del fatturato del 6,1% a causa di un contesto economico meno favorevole.
L'indebitamento finanziario netto scende sotto i 27 miliardi, in riduzione di 366 milioni di euro rispetto al 30 giugno 2014 (27,358 miliardi di euro) e in aumento di 341 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2014 (26,651 miliardi di euro).
Gli investimenti sono stati pari a 2.146 milioni di euro, con un incremento di 439 milioni di euro (+25,7%) rispetto al primo semestre 2014,
soprattutto per lo sviluppo della banda ultralarga.
"Anche nel secondo trimestre dell'anno
Telecom Italia ha continuato a investire nel futuro del Paese", ha commentato il
presidente Giuseppe Recchi, aggiungendo "siamo certi che grazie anche al nostro impegno l'Italia potrà raggiungere gli obiettivi dell'Agenda digitale e giocare un ruolo da protagonista in Europa". Recchi ha poi spiegato che in Italia è stato già
raggiunto il 37% della popolazione (+5% in un solo trimestre) con la banda ultralarga
fissa ed
oltre l'83% della popolazione con quella
mobile.