(Teleborsa) -
Giornata da dimenticare per Piazza Affari e le altre principali Borse europee, che annullano buona parte dei
guadagni messi a segno con il rally di venerdì scorso.
A zavorrare il sentiment il nuovo
sell-off sul comparto auto in scia allo
scandalo Volkswagen e il
revival dei timori per una decelerazione della Cina alla luce delle ultime
statistiche allarmanti giunte dalla seconda economia al mondo.
E sono state proprio queste ultime a far scattare il
panic-selling sul comparto delle materie prime, che oggi ha ceduto il 7% sul relativo
benchmark di settore, e su quello energetico, contribuendo alle pesanti perdite dei listini.
Non hanno aiutato l'esito delle elezioni in Spagna, che hanno visto
avanzare gli indipendentisti catalani e la paura di un effetto contagio ad altri Paesi dell'Eurozona, e l'avvio in forte calo di Wall Street, dove l'
S&P500 sta cedendo l'1,67% sempre per effetto della sindrome cinese.
Sul valutario, piccolo passo avanti dell'
Euro / Dollaro USA, che sale a quota 1,122 mentre tra le commodities l'
oro scende a 1.133,6 dollari l'oncia dimenticando, causa panico da rallentamento della Cina, il proprio status di bene rifugio.
A picco il petrolio (Light Sweet Crude Oil) (-2,3%), che ha toccato 44,65 dollari per barile.
Lieve peggioramento dello
Spread, che sale a 116 punti base, con un aumento di 2 punti base, con il rendimento del BTP a 10 anni pari all'1,76%.
Tra i mercati del Vecchio Continente, pessima performance per
Francoforte, che registra un ribasso del 2,12%. Sessione nera per
Londra, che lascia sul parterre il 2,46%, e
Parigi, che affonda del 2,76%.
A picco anche la Borsa di Milano, che affonda con una discesa del 2,55%.
Il controvalore degli scambi nella seduta odierna a Piazza Affari è stato pari a 3,24 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,65 miliardi della vigilia; mentre i contratti si sono attestati a 255.494, rispetto ai 310.727 precedenti.
Tra i 227 titoli trattati, 197 hanno chiuso in flessione, mentre 25 azioni hanno terminato la seduta di oggi in progresso. Stabili le restanti 5 azioni.
Tutti segni rossi tra le blue-chip di Piazza Affari. Tra i titoli più venduti figurano
UBI Banca, Azimut e
Mediolanum, queste ultime due in un comparto del risparmio gestito messo di malumore dal downgrade a "neutral" di
Citigroup su
Anima.
Lettera su
Banca Mps anche su prese di profitto dopo i recenti rialzi sostenuti dall'
annuncio della chiusura del caso Alexandria e dalla
conferma del ritorno all'utile nonostante i costi legati all'operazione Nomura.
Tra i protagonisti del FTSE MidCap da segnalare
IREN,
Engineering e
Saras (+0,81%) mentre le più forti vendite si sono manifestate su
Banca Intermobiliare,
Maire Tecnimont e
Anima Holding.