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Zona Euro, rallenta la crescita ad inizio 2016

Secondo la stima flash, l’Indice Markit PMI composito dell’Eurozona della produzione è diminuito a 53,5 punti dai 54,3 di dicembre, attestandosi sul livello più basso degli ultimi 11 mesi

Economia
Zona Euro, rallenta la crescita ad inizio 2016
(Teleborsa) - Rallenta il ritmo di crescita delle imprese manifatturiere dell'Eurozona, con l'indice PMI che a gennaio si porta sui minimi degli ultimi tre mesi.



Secondo la stima flash, l’Indice Markit PMI composito dell'Eurozona della produzione è diminuito a 53,5 punti dai 54,3 di dicembre, attestandosi sul livello più basso degli ultimi 11 mesi (54,2 il consensus).

Migliorano le notizie per il mercato del lavoro, sale la fiducia e aumentano le commesse inevase agevolando una stabile crescita occupazionale, risultata invariata rispetto al record su quattro anni e mezzo a cui abbiamo assistito a dicembre. Grazie al calo del prezzo del petrolio, le aziende hanno anchefruito di un risparmio sui costi, trasferendolo poi sul cliente.

L'indice Flash PMI delle Attività Terziarie nella zona Euro si porta a 53,6 punti dai 54,2 di dicembre (valore minimo su 12 mesi) mentre l'indice Flash PMI del Manifatturiero si posiziona a 52,3 punti dai 53,2 di dicembre (valore minimo su 3 mesi). Le attese degli analisti erano per 54,2 e 53 punti rispettivamente.

A livello nazionale in Germania si è avuto un rallentamento dell’espansione, toccando i minimi su tre mesi e decelerando sia nel terziario che nel manifatturiero mentre in Francia il ritorno ad una modesta crescita del settore terziario è stato controbilanciato dalla stagnazione della produzione manifatturiera, che non ha segnato aumenti dallo scorso agosto.

Commentando i risultati flash dei dati PMI, Chris Williamson, Chief Economist presso Markit ha detto: “Anche se non rappresenta una sorpresa, considerato l’incertezza causata dalla volatilità del mercato finanziario osservato a gennaio, desta delusione il rallentamento del tasso di crescita dell’attività all'inizio del 2016.Detto ciò sarebbe comunque sbagliato preoccuparsi troppo visto che i dati dell’indagine sono in linea con il PIL, riportando quindi ad inizio anno un saldo tasso di crescita trimestrale dello 0,3-0,4%. Inoltre le aziende campione pare che siano più ottimiste circa l’attività futura a causa dell’aumento al tasso più veloce dalla primavera del 2011 dell’indice del lavoro inevaso. Considerando l’elevato numero degli ordini in fase di lavorazione, ad inizio anno aumenta in maniera incoraggiante la volontà di assunzione di nuovo personale. Inoltre la scontistica, collegata al 15% di contrazione del prezzo del petrolio rispetto al mese scorso stimolerà le vendite. Di fatto la diminuzione delle utenze domestiche dovrebbe rendere disponibile una parte maggiore delle entrate da destinare alla spesadi altri beni e servizi”.
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