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Mercati ostaggio delle banche centrali

Commento, Finanza
Mercati ostaggio delle banche centrali
(Teleborsa) - Listini europei in forte calo attorno al giro di boa confermano l'andamento debole mostrato in avvio di seduta. L'attenzione degli investitori che resta focalizzata sulla riunione della Federal Reserve che inizia oggi per terminare domani. Le attese sono per uno status quo sul costo del denaro con i riflettori che si accenderanno sui commenti relativi all'andamento dell'economia a stelle e strisce.

Tutto fermo nel frattempo in Giappone dove la Banca centrale ha disilluso le attese per una politica monetaria ulteriormente espansiva. L'istituto guidato da Haruhiko Kuroda ha lasciato invariati i tassi sui depositi a -0,1% e il piano di acquisto asset da 80 mila miliardi di yen.

Giovedì scorso, invece, la BCE ha varato un ventaglio di misure per sostenere l'economia della zona euro.

L'Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a -0,11%. Nessuna variazione significativa per l'oro, che scambia sui valori della vigilia a 1.235,8 dollari l'oncia. Giornata da dimenticare per il petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scambia a 36,25 dollari per barile, con un ribasso del 2,50%. I prezzi del petrolio sono tornati a scendere sui persistenti timori di un eccesso di offerta di greggio a livello globale.

In salita lo spread, che arriva a quota 106 punti base, con un incremento di 4 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari all'1,35%.

Tra i mercati del Vecchio Continente, dimessa Francoforte, che si adagia poco sotto i livelli della vigilia; fiacca Londra, che mostra un piccolo decremento dello 0,53%. Seduta negativa per Parigi, che mostra una perdita dello 0,83%. A Piazza Affari, il FTSE MIB è in calo (-1,13%) e si attesta su 18.766 punti.

In buona evidenza a Milano i comparti Telecomunicazioni (+1,76%) e Alimentari (+0,80%). Nella parte bassa della classifica di Milano, sensibili ribassi si sono manifestati nei comparti Banche (-1,81%), Media (-1,78%) e Automotive (-1,67%).

Tra le migliori Blue Chip di Piazza Affari, buoni spunti su Telecom Italia, che mostra un ampio vantaggio dell'1,94%.

Ben impostata Campari, che vanta un incremento dell'1,14% dopo aver annunciato il lancio di un'OPA sul brand Grand Marnier.

I più forti ribassi, invece, si verificano su Banca Mps, che continua la seduta con un calo del 5,20% dopo il rally della vigilia innescato da rumors di pressing della politica, su Cassa depositi e prestiti e su Intesa, per un intervento nell'istituto senese. La banca ha fatto sapere che il prossimo 14 aprile è convocata l'assemblea degli azionisti sul bilancio 2015.

In un panorama complessivamente debole tra i bancari, scivola anche Banca Popolare di Milano, che arretra del 3,95%.

Nel lusso, soffre Tod's in calo del 4,22%, all'indomani dei conti. Tonfo di Salvatore Ferragamo, che mostra una caduta del 3,76%.

Fra le società dello Star, oggi e domani sotto i riflettori degli investitori, nella due giorni della Star Conference 2016, brilla Isagro +10,40% che festeggia il ritorno all'utile nel 2015.
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