(Teleborsa) - Come previsto la Federal Reserve ha lasciato
invariati i tassi di interesse nell'attuale intervallo 0,25-0,5%.
Il
FOMC, il braccio di politica monetaria della banca centrale americana, al termine di una riunione durata due giorni, non ha modificato il costo del denaro,
alzato per la prima volta nel dicembre 2015, dal giugno 2006. Ma
il messaggio è chiaro: si procederà con un
rialzo dei tassi entro quest'anno. Quando? Si chiedono gli analisti.
Già da settembre.
L'istituto centrale guidato da Janet Yellen ha riconosciuto che
il mercato del lavoro si è "rafforzato" e l'economia è cresciuta a un passo "moderato", mentre
sono "diminuiti" i rischi di medio termine.
Dunque una
Fed più ottimista che non cita mai la
Brexit, ragione per cui lo scorso giugno aveva deciso di attendere il
risultato del referendum del 23 giugno prima di procedere con un ritocco all'insù dei tassi. Ciò significa che l'uscita del Regno Unito dall'UE non ha avuto l'impatto temuto sui mercati finanziari.
La Fed "si aspetta che le condizioni economiche evolveranno in modo tale da richiedere soltanto un rialzo graduale dei tassi" negli Stati Uniti. Nel comunicato diffuso dalla Fed, la banca centrale spiega che "i tassi rimarranno probabilmente, per un po', al di sotto dei livelli che ci si aspetta prevalgano nel lungo termine". E "il percorso dei tassi" dipenderà ancora una volta dai dati macroeconomici in arrivo.
Gli investitori ora guardano con ansia alla
prossima riunione del FOMC, prevista il 20 e 21 settembre. In quell'occasione saranno diffuse nuove stime economiche e la Chairwoman
Janet Yellen potrà spiegare le sue valutazioni nel corso di una conferenza stampa.