(Teleborsa) -
Continua a calare negli Stati Uniti la produttività, mentre il costo del lavoro cresce ad un ritmo contenuto: un mix piuttosto negativo per lo stato di salute dl mercato del lavoro e per l'economia.
La
produttività del settore non agricolo in USA ha segnato nel 2° trimestre un
calo dello 0,5% rispetto al trimestre precedente, contro attese per un aumento dello 0,4%.
Nel trimestre precedente si era registrato un calo più marcato dello 0,6%.
Il dato è stato comunicato dal Bureau of Labour Statistics (BLS) americano. Per quanto riguarda il
costo per unità di lavoro si è registrato u
n incremento del 2% su trimestre dal -0,2% precedente (rivisto da un preliminare +4,5%). Le attese del mercato erano per un costo del lavoro in rialzo dell'1,8%.
Entrambi i dati, dunque, hanno deluso le attese de mercato e
la produttività segna un preoccupante calo per il terzo trimestre consecutivo, oltre a risultare in calo dello 0,4% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il dato risente di una crescita della produzione (+1,2%) nettamente inferiore alle ore lavorate +1,8%). Normalmente una produttività più bassa segnala un'economia in crisi, tant'è che la produttività ha segnato una crescita media dell'1,3% fra il 2007 ed il 2015, rispetto alla media storica di lungo periodo del 2,2% registrata fra il 1947 ed il 2014.
E certamente
questi dati peseranno sulle scelte della Fed il mese prossimo. Molto probabilmente, i banchieri centrali saranno ancora costretti a mantenere fermi i tassi d'interesse, ipotesi che sconta anche il
dollaro, che si sta deprezzando contro l'euro a 1,1078 (-0,04%).