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Lavoro, oltre 23 milioni di occupati. Poletti: "Passo nella giusta direzione"

Il ministro: "Dobbiamo rafforzare l'impegno per promuovere l'occupazione giovanile stabile"

Economia, Macroeconomia, Welfare
Lavoro, oltre 23 milioni di occupati. Poletti: "Passo nella giusta direzione"
(Teleborsa) - "I dati Istat di oggi segnalano il superamento della soglia dei 23 milioni di occupati: un altro passo nella giusta direzione, che ci avvicina ai livelli pre-crisi". Così il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, commenta i dati Istat di oggi sull'occupazione a luglio.



"Si conferma - aggiunge il ministro - la tendenza di medio-lungo periodo di crescita dell'occupazione: +294.000 occupati nell'ultimo anno, +918.000 da febbraio 2014, dei quali 565.000 permanenti. Significativo il crollo degli inattivi che diminuiscono di 322.000 in un anno, per effetto dell'aumento sia degli occupati sia delle persone in cerca di occupazione. Anche l'occupazione giovanile mostra segni di miglioramento, con un saldo positivo di 47.000 occupati in un anno. Tuttavia - sottolinea - il tasso di disoccupazione resta ancora troppo elevato. Questi dati confermano che siamo sulla direzione giusta e che dobbiamo rafforzare l'impegno per promuovere l'occupazione giovanile stabile".

Soddisfatto anche il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, che su Twitter scrive: "Oltre 23 milioni di occupati, record dal 2008. +918mila posti di lavoro dal 2014. Non fermiamoci, ora insistere sui giovani #jobsact #Istat".

Per Federconsumatori, i dati sulla disoccupazione di luglio "smentiscono il forte ottimismo sulla ripresa occupazionale che, come denunciamo da tempo, è ancora lontana". Per avviare un reale rilancio del mercato del lavoro - spiega l'associazione - sono indispensabili interventi di carattere strutturale, che superino la logica dei bonus, ma agiscano attraverso un taglio delle tasse sul lavoro, nonché avviando un piano di investimenti per la ricerca, lo sviluppo e la modernizzazione".

Dati spaventosi su lavoro giovani e donne. I dati diffusi dall'Istat sulla disoccupazione giovanile e femminile rimangono "spaventosi" per il Codacons che denuncia, nell'ultimo mese, "la crescita abnorme delle donne che non lavorano (+4,6%), un fattore inquietante e deludente". "Il solito balletto di numeri. Enfasi esagerata, ma di fatto i problemi sono sempre gli stessi, e hanno nomi precisi: disoccupazione giovanile e femminile". In entrambi i casi "siamo il fanalino di coda d'Europa, Grecia esclusa. Non mi pare ci sia molto da festeggiare", dichiara il Presidente Carlo Rienzi.
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