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ABI scrive a Casini su linee guida BCE su NPL: serve una radicale rivisitazione

In una lettera inviata al presidente della commissione di indagine sul sistema bancario Pier Ferdinando Casini, il presidente dell'Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, e il dg dell'associazione, Giovanni Sabatini, scrivono che è necessario approfondire il documento pubblicato dalla BCE sulle nuove regole per i crediti deteriorati "ai fini di una sua radicale rivisitazione"

Economia, Finanza
ABI scrive a Casini su linee guida BCE su NPL: serve una radicale rivisitazione
(Teleborsa) - Sempre più preoccupata l'ABI per le linee guida della BCE sugli NPL. In una lettera inviata al presidente della commissione di indagine sul sistema bancario Pier Ferdinando Casini, il presidente dell'Associazione Bancaria Italiana, Antonio Patuelli, e il dg dell'associazione, Giovanni Sabatini, scrivono che è necessario approfondire il documento pubblicato dalla BCE sulle nuove regole per i crediti deteriorati "ai fini di una sua radicale rivisitazione. Da una prima analisi emergono forti punti critici sia sul metodo, sia sul contenuto delle indicazioni fornite dal SSM".

"Tale iniziativa - prosegue la missiva - non appare coerente con le decisioni adottate in materie dall'Ecofin del 17 giugno scorso, dal momento che una prima interpretazione farebbe emergere effetti anche retroattivi esclusi invece nelle citate decisioni dell'Ecofin". "Il documento posto in consultazione manca di qualsiasi analisi di impatto e argomentazione per giustificare le scelte fatte soprattutto che possono motivare l'individuazione delle tempistiche indicate. E' totalmente carente un'analisi di impatto complessiva che stimi l'effetto combinato delle nuove regole che continuano a proliferare". Inoltre le indicazioni dell'addendum "non tengono conto delle diverse condizioni istituzionali presenti nei diversi paesi europei, in primis, relativamente ai tempi della giustizia civile. Cioè le indicazioni si muovono nell'ottica di un forte automatismo, lasciando poche spazi alle scelte gestionali delle singole banche e introducendo ulteriori elementi di rigidità e prociclicità del quadro normativo".

Secondo l'ABI "l'effetto ultimo di questa novità regolamentare è di imporre per l'ennesima volta alle banche europee ancora maggiore capitale e maggiori costi proprio nel momento in cui la crescita economica sta riprendendo vigore in Italia e in Europa".

"Questo ennesimo documento foriero di misure ulteriormente restrittive per il credito non può e non deve entrare in vigore nella forma presentata e testimonia quanto sia urgente che si trovi presto un corretto bilanciamento tra l'obiettivo della stabilità del settore finanziario e l'obiettivo di crescita e competitività dell'economia europea", concludono Patuelli e Sabatini.

Negli ultimi giorni sono arrivati molti pareri negativi sull'inasprimento delle regole da parte della BCE, dagli industriali al Presidente del Parlamento Europeo Tajani.
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