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Lavoro, Poletti: le buone riforme danno buoni frutti

"Naturalmente, per l'occupazione resta ancora molto da fare", dichiara Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti

Economia, Welfare
Lavoro, Poletti: le buone riforme danno buoni frutti
(Teleborsa) - Il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Giuliano Poletti, appare soddisfatto dei dati diffusi dall'Istat sugli occupati e disoccupati di novembre 2017.



"Le buone riforme danno buoni frutti. I dati Istat di novembre sul mercato del lavoro indicano che si è fatto un altro passo nella direzione giusta e che si rafforzano le tendenze positive di medio-lungo periodo, in linea con il consolidamento della crescita dell'economia: su base annuale gli occupati crescono di 345mila unità, raggiungendo il numero di 23 milioni e 183mila. Rispetto a febbraio 2014 sono 1 milione e 29mila in più (di cui 541mila permanenti) e segnano il livello più alto dal 1977, inizio delle rilevazioni Istat. Al netto dell'effetto della componente demografica, l'occupazione cresce in tutte le classi di eta'".

"Diminuiscono i disoccupati (-243mila unità in un anno e -416mila rispetto a febbraio 2014) e gli inattivi (-173mila rispetto a novembre 2016 e -944mila rispetto a febbraio 2014). Il tasso di occupazione sale al 58,4% (+ 0,9 punti percentuali su novembre 2016), mentre il tasso di disoccupazione scende all'11%, il livello piu' basso dopo il settembre 2012", ha aggiunto Poletti.

Migliora anche l'occupazione giovanile, "dove il tasso cala di 1,3 punti percentuali in un mese e di 7,2 punti percentuali in un anno, collocandosi al 32,7%, il livello più basso da gennaio 2012. Naturalmente, per l'occupazione resta ancora molto da fare. Vanno in questa direzione gli incentivi per le assunzioni stabili dei giovani che abbiamo inserito nell'ultima legge di bilancio e la piena attivazione dell'assegno di ricollocazione per aiutare le persone che perdono il lavoro a trovare una nuova occupazione".

Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, ha ricordato, invece, che la "progressiva uscita dalla crisi economica ha consentito di riportare in alto il numero assoluto di italiani occupati. Nonostante questo, in Italia la quota di cittadini occupati sul totale della popolazione attiva è tra le più basse d'Europa".

"Si può e si deve fare ancora meglio. Servono più che mai impegno e serietà, non certo una girandola di illusioni", ha commentato su twitter il premier Gentiloni.

Dello stesso parere Federconsumatori: "i dati sono senz'altro positivi ma rappresentano segnali ancora troppo deboli per poter dichiarare conclusa la fase di crisi sul fronte occupazionale".
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