(Teleborsa) - Il FOMC day è arrivato.
Questa sera alle 19.00 ora italiana il braccio operativo della Federal Reserve si esprimerà in materia di politica monetaria annunciando, con ogni probabilità,
un rialzo dei tassi di 25 punti base rispetto al livello attuale pari all'1,25-1,5%.
Contemporaneamente la Banca Centrale statunitense diffonderà le
prime previsioni economiche del nuovo anno (le altre tre sono previste a giugno, settembre e dicembre) riguardanti
PIL, PCE price index - una misura dell'inflazione - e
tasso di disoccupazione.
Il forecast report include anche le
previsioni relative alle tempistiche appropriate per procedere a nuove modifiche del costo del denaro e le attese sul livello dei fed funds alla fine dei prossimi due anni.
Ulteriori ragguagli saranno forniti alle
19.30 ora italiana dal Chairman della Fed, Jerom Powell, nella
conferenza stampa che seguirà l'annuncio.
La probabile stretta sarebbe la prima del 2018 e la sesta dal dicembre 2015 (l'ultima risale a dicembre del 2017).
Gli analisti si attendono un ritocco all'insù delle stime economiche sulla scia della
riforma fiscale adottata negli Stati Uniti prima di Natale.
Ma
l'attenzione degli investitori sarà concentrata soprattutto sul numero di aumenti del costo del denaro previsti quest'anno. Un numero tutt'altro che scontato: quando, a fine febbraio, Powell si presentò al Congresso USA per la prima volta nei panni di numero uno della Fed, dichiarò che le sue previsioni dell'andamento dell'economia USA erano migliorate rispetto a dicembre, riaccendendo i timori per quattro aumenti dei tassi nel 2018 e provocando un sell-off dell'azionario. Qualche giorno dopo affermò invece che i salari orari stanno aumentando ma non a un passo tale da suggerire un repentino aumento dell'inflazione, calmando gli animi dei trader.
L'inflazione resta per ora al di sotto del target di crescita annua del 2% fissato dall'istituto centrale mentre
i salari, dopo il balzo registrato a gennaio, hanno rallentato a febbraio.
Se la stima mediana dei rialzi dei tassi sarà portata a quattro dalle tre volte calcolate a dicembre, gli investitori concluderanno che la Federal Reserve sta diventando più "falco" di quanto previsto e sperato.