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Scuola, graduatorie d’istituto uniche con docenti titolari di scuola e di ambito

La pubblicazione entro l’11 maggio. Anief predispone ricorsi per illegittima valutazione parziale del servizio pre-ruolo e non corretta valutazione dei titoli

Economia, Scuola, Welfare
Scuola, graduatorie d’istituto uniche con docenti titolari di scuola e di ambito
(Teleborsa) - Sono in via di composizione le graduatorie d’istituto che fanno tremare tanti docenti di ruolo: considerando che si formulano e si dovranno pubblicare all'Albo entro i 15 giorni successivi dalla scadenza delle domande di trasferimento, che per il personale docente è il prossimo 26 aprile, la graduatoria interna in ognuna delle circa 8mila scuole autonome italiane andrà pubblicata entro l’11 maggio prossimo.

Nei prossimi giorni, quindi, le amministrazioni scolastiche saranno chiamate ad esaminare i titoli, i servizi e le documentazioni presentate dagli insegnanti in forza al loro istituto. Il tutto, servirà a costituire queste maxi-graduatorie, comprendenti docenti con diverse collocazioni. Purtroppo, le indicazioni che hanno le segreterie da parte dell'amministrazione centrale non sono rispettose dei diritti di molte tipologie di insegnanti. A questo proposito, il sindacato della scuola Anief ricorda che risulta illegittima la valutazione parziale del servizio pre-ruolo o prestato nella scuola paritaria. Lo hanno ribadito molte sentenze dei Tribunali del lavoro. E per questo motivo, il giovane sindacato ha predisposto apposito ricorso, al giudice del lavoro, in modo da far valere il servizio pre-ruolo per intero.

Anief, inoltre, ritiene non corretta la tabella di valutazione dei titoli, predisposta sempre dall'amministrazione. Anche in questo caso il sindacato consiglia di impugnare la tabella predisposta MIUR direttamente al giudice di competenza.



Marcello Pacifico, Presidente Anief dichiara: " L’aspetto più inquietante di certe decisioni prese dal MIUR è la mancata considerazione di titoli e servizi, conseguiti alla stregua di altri invece riconosciuti, questo palese aggiramento della direttiva UE n. 70/99, con insopportabili discriminazioni tra il personale, non può stare bene".




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