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TIM, Elliott: società necessita di un deciso cambio di rotta

Secondo Elliott, TIM sta pagando una governance "inadeguata e necessita di un deciso cambio di rotta"

Finanza
TIM, Elliott: società necessita di un deciso cambio di rotta
(Teleborsa) - Prosegue l'assemblea di TIM, con l'intervento del rappresentante del fondo Elliott che attualmente detiene l'8,85% del capitale della società di tlc italiana. "L'assemblea del 4 maggio (per il rinnovo del CdA, ndr) farà voltare pagina alla società", ha dichiarato il portavoce del fondo americano, specificando di di essere "concorde alla nomina di Genish come AD evitando discontinuità ad azienda e mercato".

Secondo Elliott, TIM sta pagando una governance "inadeguata e necessita di un deciso cambio di rotta", ricordando che "i nostri 10 candidati sono candidati di elevatissimo standing tutti caratterizzati da tratto fondamentale indipendenza". "La decisione dell'assemblea del 4 maggio farà comunque voltare pagina alla società sul tema della governance e dei conflitti di interessi - ha spiegato il rappresentante di Elliott - creando le giuste condizioni e il giusto team per accompagnare il management in un processo di crescita e creazione di valore a beneficio di tutti gli azionisti".

Il vicepresidente di Telecom, Franco Bernabè, aprendo l'assemblea degli azionisti chiamata ad approvare il bilancio 2017, ha sottolineato che la compagnia telefonica ha "diritto a una guida sicura ed efficace con il sostegno e la stabilità ispirati a una visione di lungo periodo". Invece - ha aggiunto - "abbiamo assistito a un progressivo deterioramento delle relazioni", riferendosi allo scontro tra Vivendi e Elliott. Lo scontro ha generato "un clima sbagliato con gravi ripercussioni in termini reputazionali. Auspico che tutti i soci operino fattivamente nel futuro". "Stabilità e continuità dell'azionariato e del management sono un contributo al valore e al progresso della società", ha sottolineato il vicepresidente di TIM.

In merito alla possibilità di conversione delle azioni risparmio, Franco Bernabè ha spiegato che si tratta di "un'opzione valutata dal management in maniera sistematica, tante volte posto e tante volte sono state fatte analisi. Devono esserci le condizioni giuste perché possa essere posta al consiglio di amministrazione e poi all'assemblea".


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