(Teleborsa) - Altra giornata di passione per i
mercati finanziari che la vigilia hanno pagato l'impatto di una incertezza politica bruciando oltre 60 miliardi di euro di capitalizzazione ed
azzerando i guadagni da inizio 2018.
L'indice
FTSE MIB di Piazza Affari è tornato
sotto la soglia dei 22 mila punti sull'avvitarsi della
crisi politica italiana, con
le banche che continuano a pagare il costo più alto: l'indice settoriale FTSE IT Banks cede oltre 5 punti percentuali.
SPREAD OLTRE 300 PUNTI. La tensione si tocca con mano tanto che lo
spread tra il BTP italiano e il Bund tedesco dopo aver segnato in avvio 250 punti a fronte dei
233 punti toccati la vigilia, vola fino a
300 punti. Il rendimento del titolo decennale tricolore sale al 3% a testimonianza del crescere del "rischio Paese" collegato alla
situazione economico-politica.
Pesante inoltre l'impatto sull'
euro, scivolato la vigilia ai minimi di sei mesi contro il dollaro. Oggi
la valuta, dopo aver bucato al ribasso, in avvio, la soglia degli 1,16 dollari, arriva a toccare il bottom intraday di 1,153 dollari. Una riprova che la crisi italiana sta e potrebbe ancora contaminare il resto dell'Eurozona.
E' quindi
corsa contro il tempo. La priorità, visto che almeno per ora un governo M5S-Lega non si farà, è avere un governo che riesca a disinnescare le clausole di salvaguardia ed
evitare l'aumento dell'IVA: in assenza di un esecutivo,
scatterà dal 1° gennaio del 2019.