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Fabbisogno statale in lieve crescita a maggio

Lo comunica il Ministero dell'Economia e delle Finanze spiegando che il dato è pari a 7,9 miliardi di euro

Economia
Fabbisogno statale in lieve crescita a maggio
(Teleborsa) - Nel mese di maggio 2018 il saldo del settore statale si è chiuso, in via provvisoria, con un fabbisogno di 7,9 miliardi di euro, in moderata crescita rispetto al corrispondente mese dello scorso anno (7,568 miliardi).

Lo comunica il Ministero dell'Economia e delle Finanze, aggiungendo che il fabbisogno dei primi cinque mesi dell’anno si attesta invece a 37,96 miliardi, in riduzione di 4,028 miliardi rispetto a quello registrato nel periodo gennaio-maggio 2017.

Il risultato del mese di maggio, spiega il MEF, sconta gli effetti dei rinnovi contrattuali per alcuni comparti della pubblica amministrazione, che hanno ricevuto - oltre all'assegno mensile - gli arretrati previsti per il biennio 2016/2017 e per le prime mensilità del 2018.

Gli incassi fiscali sono aumentati di circa 500 milioni, nonostante lo slittamento da maggio al prossimo mese di novembre della scadenza di versamento dell’acconto dell’imposta sulle assicurazioni. Nel mese di maggio 2017 il gettito incassato era stato pari a circa 1.300 milioni. Gli altri incassi, che includono il versamento dei dividendi di alcune società partecipate, hanno registrato un aumento di circa 950 milioni.

I pagamenti complessivi delle amministrazioni sono risultati in aumento per circa 1,8 miliardi, scontando – oltre al citato effetto dei rinnovi contrattuali – una diversa calendarizzazione di alcune erogazioni rispetto al corrispondente mese dello scorso anno. Il pagamento per interessi sui titoli di Stato ha evidenziato una riduzione di circa 500 milioni.

Nei primi cinque mesi dell’anno in corso il miglioramento del fabbisogno del settore statale è legato alla positiva dinamica degli incassi (+7,4 miliardi), in particolare di quelli fiscali (+4,2 miliardi), a fronte di una crescita dei pagamenti complessivi delle amministrazioni pari a 3,4 miliardi, nell'ambito dei quali la componente degli interessi sui titoli di Stato ha evidenziato una contrazione di circa 1,9 miliardi.
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