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Milano in coda all'Europa: sale lo spread

Sessione da dimenticare per la Borsa italiana, con il FTSE MIB che lascia sul terreno il 2,02%

Commento, Finanza
Milano in coda all'Europa: sale lo spread
(Teleborsa) - Mercati europei in rosso, con Piazza Affari a picco sull'allargarsi dello spread a 240 punti. A far scattare le vendite le nomine di Alberto Bagnai e di Claudio Borghi, rispettivamente alla presidenza della commissione Finanze del Senato e alla presidenza della commissione Bilancio del Senato, considerati due parlamentari della Lega, convinti euroscettici. A poco sono servite le rassicurazioni del ministro dell'Economia, Giovanni Tria, sull'euro.



Da segnalare poi la debacle di Daimler sull'effetto dazi, che ha pesato sull'intero comporto automotive, mostrando i possibili effetti di una guerra commerciale. Intanto domani scattano le contromisure dell'Unione Europea in risposta alle tariffe doganali degli Stati Uniti su acciaio e alluminio.

Seduta in lieve rialzo per l'Euro / Dollaro USA, che avanza a quota 1,16. L'Oro è sostanzialmente stabile su 1.267,4 dollari l'oncia. Lieve calo del petrolio (Light Sweet Crude Oil), che scende a 65,47 dollari per barile.

Sensibile peggioramento dello spread, che raggiunge quota 240 punti base, aumentando di 22 punti base rispetto al precedente, mentre il BTP con scadenza 10 anni riporta un rendimento del 2,73%.

Tra i listini europei seduta negativa per Francoforte, che mostra una perdita dell'1,44%, si muove in discesa Londra, evidenziando un decremento dello 0,90%, sotto pressione Parigi, che accusa un calo dell'1,05%.

Sessione da dimenticare per la Borsa italiana, con il FTSE MIB che lascia sul terreno il 2,02%.

Il controvalore odierno degli scambi in Borsa di Milano resta attorno ai livelli della vigilia: dai dati di chiusura, risulta infatti che il controvalore totale è stato pari a 2,57 miliardi di euro, con una variazione dell'1,27%, rispetto ai precedenti 2,54 miliardi; i contratti si sono attestati a 286.551, rispetto ai precedenti 265.612.

A fronte dei 227 titoli trattati, 174 azioni hanno chiuso in ribasso. Per contro 44 azioni hanno portato a casa un incremento. Poco mosse le altre 9 azioni del listino italiano.

A Piazza Affari non si salva alcun comparto. Nel listino, le peggiori performance sono state quelle dei settori costruzioni (-2,87%), automotive (-2,76%) e vendite al dettaglio (-2,41%).

In questa giornata da dimenticare per Piazza Affari, nessuna Blue Chip mette a segno una performance positiva. I più forti ribassi si sono verificati su Fiat Chrysler, che ha archiviato la seduta con un -4,17% sulla scia di Daimler. Pesante Prysmian, che segna una discesa di ben -3,93 punti percentuali. Seduta drammatica per UBI Banca, che crolla del 3,74%. Sensibili perdite per Italgas, in calo del 3,63%.

In cima alla classifica dei titoli a media capitalizzazione di Milano, OVS (+6,25%) dopo i conti, Amplifon (+1,20%), Danieli (+1,17%) e Banca Farmafactoring (+1,04%). I più forti ribassi, invece, si sono verificati su Maire Tecnimont, che ha archiviato la seduta con un -4,93%. In apnea Cementir, che arretra del 4,22%. Tonfo di Fincantieri, che mostra una caduta del 4,19%. Lettera su Falck Renewables, che registra un importante calo del 3,69%.
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