(Teleborsa) - Cambiamenti in vista per l'Agenzia delle Entrate. Il comitato di gestione ha infatti
definito il nuovo assetto organizzativo a seguito dell’introduzione delle nuove posizioni organizzative, previste dalla legge di Stabilità 2018.
Con il
nuovo modello organizzativo, che sarà
operativo entro la fine dell’anno,
le posizioni dirigenziali saranno ridotte di 452 unità (circa il 50% in meno) e verranno
istituite 1.483 posizioni organizzative: 252 negli uffici centrali, 275 nelle direzioni regionali e 956 nelle direzioni provinciali.
Il costo delle nuove posizioni sarà coperto con il risparmio derivante dalla riduzione delle posizioni dirigenziali e dalla soppressione delle posizioni organizzative speciali (POS).
Come cambiano le direzioni provinciali…
All’interno degli uffici controlli presenti nelle direzioni provinciali saranno
previste 2/3 aree in base alla tipologia di contribuente prevista a livello centrale (imprese medie; piccole imprese; persone fisiche, lavoratori autonomi ed enti non commerciali);
Anche gli uffici provinciali – territorio verranno suddivisi in aree, dedicate ai servizi catastali e cartografici, a quelli di pubblicità immobiliare, a quelli estimativi e all’osservatorio del mercato immobiliare.
Nelle grandi direzioni provinciali con più uffici territoriali potranno essere unificate le attività riguardanti i rimborsi IVA e/o la liquidazione, il controllo e i rimborsi relativi agli atti pubblici e alle dichiarazioni di successione, in modo da ridurre il sovraffollamento negli altri uffici.
Si prevede, infine, che
le attività di riscossione vengano affidate all’ufficio legale.
…e quelle centrali e regionaliSi confermano le scelte fatte l’inverno scorso di
valorizzare la distinzione per tipologia di contribuenti e di migliorare il coordinamento dei servizi.
Verrà dato
maggior rilievo alle funzioni legate alla crescita professionale, allo sviluppo del personale e all’introduzione dello smart working e sarà
potenziato il presidio sul territorio delle funzioni di audit.
Per i centri di assistenza multicanale verrà rafforzato il presidio e il coordinamento centrale per una migliore qualità dei servizi.
Infine,
l’assetto delle direzioni regionali verrà reso omogeneo al modello centrale, soprattutto per quanto riguarda la suddivisione delle attività di consulenza e controllo in base alla tipologia di contribuenti e l’integrazione dei servizi resi all’utenza.