(Teleborsa) - Il commissario europeo agli affari monetari
Pierre Moscovici cita una frase dell'ex presidente della Repubblica francese
François Mitterrand "il nazionalismo è la guerra", per manifestare i propri timori sul comportamento politico dell'Italia nei confronti dell'Ue. In un'intervista a
Il Sole 24 Ore, Moscovici parla di "toni ostili dall'Italia" specificando però che "saremo costruttivi sui conti". In poche parole "
l'Italia non può lamentarsi della Commissione europea", precisa Moscovici.
"All'Italia nel 2018 è chiesta una riduzione (del deficit) dello 0,3% rispetto allo 0,6% del PIL previsto dalle regole – ha spiegato il commissario europeo parlando di uno sforzo dimezzato a causa della fragilità della ripresa - . Naturalmente incoraggio il governo a fare in modo che l’esecuzione del bilancio sia prudente e rispettosa degli impegni dell'Italia in modo da minimizzare i rischi di deriva dei conti quest'anno".
Parlando della riduzione del debito e delle minacce di
sforamento da parte dell'Italia del 3% del PIL, Moscovici ricorda che le regole di bilancio "sono state accettate da tutti. Hanno una loro logica, che si applica in modo particolare all'Italia se è vero che il loro obiettivo è di limitare l'indebitamento. Un paese che si indebita non ha più margini di manovra per stimolare la crescita economica e finanziare i servizi pubblici".
Parole positive, invece, sono state pronunciate per il
ministro dell'Economia Giovanni Tria, definito un interlocutore "serio e ragionevole".