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FMI taglia le stime dell'economia italiana

Il Fondo guidato da Christine Lagarde, che rivede al ribasso anche le stime di crescita dell'economia mondiale, raccomanda al Governo italiano di "operare nel quadro delle regole europee

Economia
FMI taglia le stime dell'economia italiana
(Teleborsa) - Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) rivede al ribasso le stime di crescita dell'economia mondiale. Il PIL salirà del 3,7% sia nel 2018 sia nel 2019: 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni precedenti per tutti e due gli anni. "La ripresa è meno bilanciata. I rischi al ribasso sono aumentati negli ultimi sei mesi'' afferma il FMI, sottolineando che la '"revisione al ribasso riflette gli effetti negativi delle misure commerciali annunciate e prospettive più deboli per alcune economie emergenti e in via di sviluppo".

Tagliate le stime di crescita di Germania e Francia per il 2018 e 2019. Berlino crescerà quest'anno e il prossimo dell'1,9%, ovvero 0,3 e 0,2 punti percentuali in meno rispetto alle stime di luglio. Per Parigi l'economia è attesa in salita dell'1,6% nel 2018 e nel 2019, con una revisione al ribasso di 0,2 punti percentuali quest'anno e di 0,1 punti il prossimo.

Secondo il Fondo guidato da Christine Lagarde, il PIL italiano crescerà dell'1,2% nel 2018 e dell'1% nel 2019 dopo il +1,5% del 2017. Invariate le stime di crescita rispetto all'aggiornamento del World Economic Outlook di luglio. Rispetto ad aprile 2018, invece, le stime sono state riviste al ribasso di 0,3 punti percentuali per quest'anno e di 0,1 punti per il prossimo. La revisione al ribasso rispetto ad aprile è legata al "deterioramento della domanda esterna e interna e all'incertezza sull'agenda del nuovo Governo".

"Rimane imperativo mantenere la fiducia dei mercati, e abbiamo visto un aumento degli spread e questo rende il Paese più vulnerabile. E' importante che il Governo operi nel contesto delle regole europee", spiega il capo economista del Fondo, Maurice Obstfeld.

Il debito è atteso in calo dal 131,8% del 2017 al 130,3% del PIL quest'anno e al 128,7% del PIL nel 2019, scendendo al 125,1% nel 2023. Secondo l'organismo con sede a Washington il deficit è atteso in calo dal 2,3% del 2017 all'1,7% nel 2018 e del 2019, per poi attestarsi al 2,2% nel 2023. Lo scorso mese di aprile il Fondo aveva previsto un debito al 129,7% nel 2018 e al 127,5% nel 2019, per poi scendere al 116,6% nel 2023. Le previsioni del FMI non tengono conto delle nuove stime del Governo, e si basano ''sui piani inclusi nel budget 2018 del Governo e nel DEF - Documento di Economia e Finanza di aprile 2018"

Il tasso di disoccupazione in Italia è atteso in calo: dall'11,3% del 2017 al 10,8% del 2018. Per il 2019, la disoccupazione è stimata al 10,5%. Il tasso dell'Italia è superiore alla media dell'Area Euro, dove la disoccupazione è attesa all'8,3% nel 2018 e all'8% nel 2019, in calo rispetto al 9,1% del 2017.

"In Italia le passate riforme pensionistiche e del mercato del lavoro dovrebbero essere preservate e ulteriori misure andrebbero perseguite, quali una decentralizzazione della contrattazione salariale per allineare i salari con la produttività del lavoro a livello aziendale", spiega il FMI invitando l'Italia a preservare la riforma Fornero.





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