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Imprese, Governo approva riforma della Legge fallimentare

Via libera del Cdm al decreto legislativo che introduce il nuovo Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza

Economia
Imprese, Governo approva riforma della Legge fallimentare
(Teleborsa) - Si è concluso l’iter di attuazione della legge delega 155/2017 per la riforma delle procedure fallimentari. Ieri, su proposta del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il Consiglio dei ministri ha approvato, in esame definitivo, il decreto legislativo che introduce il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza.

Il Codice – si legge nella nota di fine seduta del Cdm – ha l’obiettivo di riformare in modo organico la disciplina delle procedure concorsuali, con due principali finalità: “consentire una diagnosi precoce dello stato di difficoltà delle imprese e salvaguardare la capacità imprenditoriale di coloro che vanno incontro a un fallimento di impresa dovuto a particolari contingenze”.

Diverse le novità introdotte dalla riforma. Tra le principali vi è la sostituzione del termine “fallimento” con l’espressione “liquidazione giudiziale” in conformità a quanto avviene in altri Paesi europei, come la Francia o la Spagna. Una misura volta ad evitare “il discredito sociale e personale che anche storicamente si accompagna alla parola fallito”. Si introduce, poi, un sistema di allerta finalizzato a consentire la “pronta emersione della crisi, nella prospettiva del risanamento dell’impresa e comunque del più elevato soddisfacimento dei creditori”. La nuova norma dà, inoltre, priorità di trattazione “alle proposte che comportino il superamento della crisi assicurando continuità aziendale”, privilegiando, tra gli strumenti di gestione delle crisi e dell’insolvenza, “le procedure alternative a quelle dell’esecuzione giudiziale”.

Con il provvedimento si uniforma e si semplifica la disciplina dei diversi riti speciali previsti dalle disposizioni in materia concorsuale e si prevede la riduzione della durata e dei costi delle procedure concorsuali. Si istituisce presso il ministero della Giustizia, un albo dei soggetti destinati a svolgere su incarico del tribunale funzioni di gestione o di controllo nell'ambito di procedure concorsuali, con l’indicazione dei requisiti di professionalità esperienza e indipendenza necessari all’iscrizione. Infine si armonizzano le procedure di gestione della crisi e dell’insolvenza del datore di lavoro con forme di tutela dell’occupazione e del reddito di lavoratori.


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