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Cybercrime, annus horribilis: +38% nel 2018

Presentato il Rapporto Clusit sugli attacchi informatici globali. Gli esperti: sopravvivenza della società digitale a rischio

Economia, Scienza e tecnologia
Cybercrime, annus horribilis: +38% nel 2018
(Teleborsa) - Il cybercrime marcia a passo decisamente veloce in tutto il mondo. Come sempre ad inquadrare un fenomeno in preoccupante ascesa ci pensano i numeri: gli attacchi a livello globale sono aumentati del 38% nel 2018, anno in cui si sono registrati 1.552 attacchi gravi, con una media di 129 al mese: in quattro casi su 5 l'obiettivo è quello di estorcere denaro alle vittime ma negli ultimi dodici mesi sono cresciuti anche Phishing e Social engineering (+57%).



A destare preoccupazione l'incremento degli attacchi alla sanità: +99% rispetto al 2017. Sono solo alcuni dei dati contenuti nell'anticipazione del 15esimo Rapporto Clusit, l'Associazione italiana per la sicurezza informatica presentata oggi a Milano, evidenzia anche come nel 2018 è stata inoltre registrata la crescita del 57% dei crimini volti ad attività di spionaggio cyber, lo spionaggio con finalità geopolitiche o di tipo industriale, a cui va anche ricondotto il furto di proprietà intellettuale.

LE TECNICHE D'ATTACCO - Per quanto concerne le tecniche d'attacco, secondo il Report è stato ancora il malware "semplice", prodotto industrialmente e a costi sempre decrescenti il principale vettore di attacco nel 2018, in crescita del 31% rispetto al 2017.

SOCIETA' DIGITALE A RISCHIO - Secondo gli esperti Clusit, tra gli aspetti che determinano la fragilità della società digitale, le lacune legislative e alcuni fenomeni socio-politici che hanno determinato una mancanza di trasparenza e di responsabilità sociale delle multinazionali hi-tech. "Saranno le prossime scelte in ambito di sicurezza cibernetica a determinare le probabilità di sopravvivenza della nostra attuale società digitale", dice Andrea Zapparoli Manzoni.
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